Fai Giornate di Primavera, 75 beni aperti 24 e 25 marzo

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ANCONA – Dimore e chiese inaccessibili, ma anche borghi, aree archeologiche, percorsi paesaggistici, monumenti, luoghi della produzione e della tradizione storica. Sono 75 quest’anno nelle Marche i beni culturali normalmente interdetti al pubblico che potranno essere visitati nella 26/a edizione delle Giornate di Primavera Fai in programma il 24 e il 25 marzo prossimi. Presentata oggi ad Ancona la manifestazione, nelle parole della presidente regionale Alessandra Stipa, “intende non solo mostrare al pubblico luoghi normalmente non visitabili, ma anche valorizzare con iniziative ad hoc spazi e beni poco conosciuti e frequentati, consentendo ai visitatori di riconoscersi partecipi di un’identità e di una storia comune scritta a caratteri indelebili nel nostro patrimonio culturale”. Per far questo il Fai si servirà nelle Marche di 3.600 Apprendisti Ciceroni, studenti che illustreranno gli aspetti storici e artistici dei monumenti, coadiuvati da 600 volontari, cinque delegazioni, cinque gruppi Fai e quattro gruppi Fai Giovani. Tra i 22 siti della provincia di Ancona ci sarà la rara occasione di vedere l’ex ospedale psichiatrico del capoluogo in via Cristoforo Colombo, inaugurato nel 1901 e chiuso nel 1978, oggi sede del Comando Regione Carabinieri Forestale Marche, che per il 25 marzo organizzerà un incontro sulle specie animali e vegetali minacciate e sul censimento delle foreste. Oltre all’architettura si potranno ricostruire le storie dei suoi ‘abitanti’, curati all’epoca con metodi altamente innovativi, fino alla scoperta del talento intellettuale e pittorico del suo ultimo direttore, Enrico Mancini, le cui opere verranno esposte in una mostra. A Fano sarà invece possibile ammirare i paesaggi della Ferrovia Metaurense che la collega a Urbino, dismessa nel 2011, a Piagge di Ascoli Piceno, la spettacolare chiesa rupestre (XIII sec.) dell’Eremo di S. Marco, e a Ponzano (Fermo) il Museo della Cultura Popolare nell’altissimo borgo storico. Altri tre siti: Villa Mucchi, ottocentesco casino di villeggiatura a Morrovalle (Macerata), Palazzo Zara a Cerreto di Montegiorgio (Fermo) e Palazzo Ricci Petrocchini a Pollenza (Macerata) sono aperti solo agli iscritti Fai, ma i visitatori potranno aderire all’associazione anche in loco. Stipa ha anche ricordato che grazie alle donazioni sarà possibile entro l’anno risistemare tutti gli orti del leopardiano Colle dell’Infinito. “Un risultato importante anche in vista dell’anniversario previsto per il 2019 dei 200 anni della composizione de L’infinito – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura Moreno Pieroni – che contribuirà al rilancio turistico delle Marche dopo il sisma, e che dimostra come solo dopo un anno e mezzo da quell’evento si sia riusciti a rimettere in carreggiata, grazie al contributo di privati e istituzioni, tutto il sistema dei beni culturali della regione”. Presenti all’iniziativa tra gli altri, la segretaria regionale del Mibact, Francesca Furst. (ANSA).

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