Ex zuccherificio, Confesercenti: “Si a un nuovo progetto”

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FANO – “Leggiamo sulla stampa le proposte che la società Madonna Ponte, proprietaria dell’area ex-zuccherificio, ha sottoposto all’Amministrazione Comunale per il futuro sviluppo della zona.”

“Confesercenti chiederà un incontro al sindaco Seri per capire meglio, sia qual è il piano di sviluppo proposto dalla proprietà, sia quali sono, in merito, le posizioni dell’Amministrazione.”

“Intanto, però, a caldo e sulla base di quello che leggiamo, osserviamo che si continua a proporre invariata la metratura di commerciale, nonostante la crisi dei consumi, le difficoltà del commercio –basta guardare il continuo turnover dei negozi e la inesorabile scomparsa delle attività ‘storiche’- e il fatto che la città sia già satura di spazi di vendita. Con il rischio concreto poi che i 7.500 metri quadrati di commerciale-direzionale oggi dichiarati nel progetto, aumentino se sommati a quelli che potrebbero scaturire dalle aree adiacenti anche esse destinate al commercio. Ribadiamo, quindi, quanto già richiesto nelle osservazioni alla variante e cioè che il commerciale sia ridotto a 5.000 metri quadrati totali e quindi comprensivi di aree espositive e magazzini, secondo la tipologia del commercio di vicinato e vengano organicamente sviluppate anche in riferimento al comparto attiguo, in gran parte di proprietà pubblica.”

“D’altra parte, ci sembra positivo aver di fatto riaperto il confronto su un progetto che non risponde più alle esigenze della città e dei fanesi e che va rivisto e ripensato completamente. Anche in questo caso ribadiamo le nostre proposte che prevedevano: l’insediamento di un centro per le eccellenze del territorio, in particolare di quelle enogastronomiche ed artigianali, la realizzazione di un polo tecnologico a servizio del settore produttivo primario e secondario, dell’ambiente e di altri settori innovativi, e di un polo turistico dotato di strutture ricettive in grado di compensare le attuali carenze dell’offerta, di un centro per la convegnista e di un centro sportivo integrato.”

“Parte della superficie dovrebbe poi essere destinata ad artigianato di servizio e direzionale, tenendo opportunamente distinte le due destinazioni mediante un’accorta pianificazione che ne identifichi la precisa collocazione in rapporto all’insieme.”

“Le proposte quindi ci sono. Auspichiamo che l’Amministrazione abbia il coraggio di portarle fino in fondo.”

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