Sanità, M5S: “Noi ci mettiamo la faccia, qualcun altro se la gioca”

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FANO – Il sindaco Seri è tornato a tuonare contro il M5S, minacciando querele per offese personali e parole mendaci. Ribadiamo che quando ci rivolgiamo a lui, è perché è stato eletto sindaco di Fano e le nostre critiche sono politiche e riguardano unicamente il suo operato di amministratore della città e, nel caso specifico, di tutore della salute dei suoi concittadini.

Se crede di inibire la nostra azione politica con le minacce, si sbaglia di grosso. Noi stiamo solo facendo ciò che una buona opposizione dovrebbe fare, ovvero svolgere la sua azione di controllo e di informazione in modo preciso e puntuale. Secondo noi, nel modo in cui si sta affrontando il tema sanitario a livello cittadino, provinciale e regionale, manca la dovuta trasparenza e necessaria partecipazione.

A metterlo in difficoltà non sono le nostre domande o richieste di delucidazioni, quanto le azioni dei suoi alleati, in primis i piddini Ricci e Ceriscioli, oltre che alcuni suoi consiglieri e assessori.

Ai nostri concittadini chiediamo di non farsi irretire da questi che sono solo giochi per depistare l’opinione pubblica dal vero problema: stiamo perdendo il nostro ospedale concedendo ai privati di entrare nella gestione della sanità per motivi non tanto economici, come ci raccontano, ma solo per discutibili scelte politiche.

Invece di dire un netto no all’ospedale unico e quindi alla chiusura del Santa Croce, invece di proporre la riqualificazione definitiva e la riorganizzazione dei servizi sanitari nelle attuali strutture, seguendo l’esempio della vicina Emilia Romagna, invece di chiedere a gran voce l’uscita dall’Azienda Marche Nord, si va avanti con questa farsa della localizzazione della nuova struttura.

Oltretutto i due ospedali di Fano e Pesaro vengono continuamente aggiornati e ristrutturati, che senso ha chiuderli per un unico ospedale provinciale? Ci servono personale aggiornato, potenziato e strumentazioni nuove, non muri nuovi. Questo chiedono i fanesi e la popolazione dell’entroterra. Noi così dimostriamo di volere il bene della città, con la difesa vera degli ospedali esistenti e con il ribadire un no netto all’ospedale unico provinciale.

Se vuole il sindaco può pure denunciarci tutti, ma non smetteremo di additare le responsabilità di chi ci amministra e permette il depotenziamento della sanità territoriale, perché noi, le nostre responsabilità, ce le assumiamo come abbiamo sempre fatto.

Marta Ruggeri
Hadar Omiccioli
Roberta Ansuini

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