Marche seconde in Italia per green economy, pubblicata la classifica di Fondazione Impresa

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MARCHE – Marche sostenibili, verdi, attente all’ambiente e alla green economy, sempre più al top in Italia. Dopo la già straordinaria performance dello scorso anno, con il terzo posto in Italia per economia verde, ora la regione supera se stessa e si pone in seconda posizione nella classifica della Green Economy 2014, stilata da Fondazione Impresa-Studi sulla piccola impresa. Negli ultimi cinque anni le Marche sono passate dal 14° al secondo posto, 12 posizioni scalate. Prima regione del centro e seconda in Italia dietro solo al Trentino Alto Adige, le Marche guadagnano dunque l’argento in questa classifica che misura l’indice di Green economy delle regioni, in base all’incrocio di 21 indicatori di performance riguardanti i principali settori: energia, imprese/edilizia/prodotti, agricoltura, turismo, trasporti/mobilità e raccolta rifiuti. “Tutte tematiche – rimarca con soddisfazione il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – poste con grande convinzione al centro dell’azione del governo regionale. E i risultati, certificati da questa prestigiosa e accurata indagine di Fondazione Impresa che elabora dati Terna, Ispra/Istat, Gse/Istat, Infocamere, ecc., stanno lì a testimoniarlo. Negli ultimi anni le Marche hanno infatti sempre migliorato la propria performance, scalando ben 12 posizioni dal 2010 a oggi. Questo è il premio di un lavoro, spesso silenzioso ma costante e accurato, per fare della green economy un driver di sviluppo del nostro territorio. Turismo, ambiente, agricoltura, energie rinnovabili rappresentano per la Regione punti di forza su cui far leva per accompagnare la crescita delle Marche ”.

In particolare il secondo posto in Italia delle Marche (alle quali è assegnato un punteggio di +0,278, contro una media nazionale di -0,124) è determinato, specifica lo studio, da due leadership assolute. La prima riguarda la potenza solare-fotovoltaica in conto energia installata più elevata d’Italia (654,8 Kw ogni mille abitanti) e il più alto numero di punti vendita di prodotti biologici (16,0 ogni 100 mila abitanti). La seconda, il rendimento costante attraverso quasi tutti gli indicatori green, con solo 4 casi su 21 dove le Marche si posizionano al di sotto di metà classifica. Si ricordano, in particolare, anche gli ottimi posizionamenti nella qualità ambientale dei prodotti (4° per licenze ecolabel), raccolta differenziata (4° posto) e alloggi-agrituristici (5°). Altri indicatori: le Marche sono terze per energia elettrica da rinnovabili, settime per agricoltura biologica e allevamenti biologici, quarti per operatori del biologico.

“Nelle Marche è cambiato il ‘clima’ – dice ancora Spacca – Punteggi alti in così tanti settori della green economy significano una cosa sola: che la spinta alla promozione di questo tipo di economia verde conta su una larga condivisione da parte della comunità regionale. Spiace solo per due indicatore, gli unici per i quali le Marche si posizionano in bassa classifica e senza i quali avremmo ottenuto un risultato complessivo ancora più lusinghiero: l’utilizzo del trasporto pubblico locale e il numero di autobus ogni 1.000 abitanti. La nostra regione, penalizzata pesantemente dai trasferimenti nazionali in questo settore, tra i più bassi in Italia, sconta un gap che da tempo denunciamo”.

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