Sciopero Saipem: presidio ai cancelli, a rischio 1.200 posti

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FANO – Un centinaio di manifestanti oggi davanti ai cancelli della Saipem di Fano per lo sciopero di due ore indetto da Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, in coordinamento con le segreterie nazionali, per richiamare l’attenzione sul nuovo piano industriale del gruppo Eni: un piano – informa un nota sindacale – che pone serie preoccupazioni sul futuro occupazionale dei 1.200 addetti di Eni, Saipem e Syndial nelle Marche. Le segreterie nazionali di Femca, Filctem e Uiltec chiederanno un incontro con il Governo, visto il ruolo che esso rappresenta in Eni, per esprimere le preoccupazioni per le scelte espresse che porterebbero Eni a concentrarsi solo su Oil e Gas e in maniera preponderante all’estero, cedendo tutte le attività non legate al core-business e quindi con possibili ripercussioni negative sulla politica energetica, per la chimica, l’esplorazione, la produzione e distribuzione idrocarburi in Italia. “Eni è un gruppo imprenditoriale che investe 6 miliardi, è sicuramente una fonte di crescita per il territorio pesarese ma anche per tutta l’Italia – sottolinea Maria Grazia Santini, segretaria Femca Cisl Marche, in presidio con i lavoratori insieme al segretario generale Femca Cisl Marche, Piero Francia e Mimmo Sciore della segreteria regionale -. Per questo chiediamo di aprire un confronto tra Governo, Eni e sindacato per trovare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dell’occupazione. Non abbiamo bisogno di rassicurazioni – conclude – ma vogliamo la certezza di veder garantito il lavoro per tutta la filiera produttiva, dall’estrazione alla vendita degli idrocarburi”.

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