Antonioni: “Ripartire con “La città dei bambini e delle bambine”. Presto, ma bene”

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FANO – “In occasione dell’incontro svoltosi il 16 maggio 2014 su “Fano, la città dei Bambini”, organizzato dalla associazione APITO con la presenza di Francesco Tonucci e dei candidati sindaco alle elezioni comunali, Massimo Seri fece una dichiarazione impegnativa e condivisibile; disse che se fosse stato eletto sindaco avrebbe tenuto per sé la delega alla “Città dei bambini”. In sede di discussione nella coalizione di centro sinistra sull’assetto della nuova Giunta, l’assegnazione della delega alla “Città dei bambini” fu oggetto di una discussione al termine della quale si concordò e si condivise che tale delega non fosse conferita ad alcun assessore ma rimanesse nella disponibilità del Sindaco.
Questa decisione significa che il Sindaco vuole personalmente garantire alla cittadinanza che le politiche locali sulle tematiche che rappresentano il patrimonio del progetto “La Città dei bambini” nonché le energie, le risorse economiche e professionali del comune di Fano saranno indirizzate in modo coerente alla finalità di far ritornare Fano ad essere una “Città dei Bambini”. E’ il segnale che il progetto dovrà riprendere il cammino, dopo il vuoto lasciato dalle precedenti amministrazioni, ed ispirare le decisioni politico-amministrative sulle scelte urbanistiche, ambientali, partecipative, progettuali che sono alla base del programma di coalizione.
E’ questo il modo migliore per scongiurare una deriva burocratica dell’intero progetto che negli anni trascorsi ha mostrato un profilo debole dovuto alla evidente mancanza di indirizzo politico con un confinamento ai margini della azione amministrativa e sorretto solo dall’impegno della Direttrice e degli operatori del “LabTer (Laboratorio Territoriale). Scontando, ovviamente, una certa ripetitività, mancanza di slancio ed isolamento nel panorama ormai vasto della rete nazionale e internazionale delle “Città dei bambini”. Un destino inaccettabile per quella che è stata la prima “Citta dei bambini e delle bambine” d’Italia; Fano, per prima cosa, dovrebbe ritornare ad essere parte di questa vasta rete per dialogare con le altre “citta dei bambini” ed offrirsi come luogo di incontro, di confronto delle esperienze, di dibattito culturale sulle tematiche del rapporto tra bambini e ambiente declinate secondo le esigenze della contemporaneità.
Occorre dunque ripartire dando un segnale forte ed inequivocabile di inversione di tendenza, impostare un nuovo inizio per il LabTer recuperando sia le iniziative che lo hanno caratterizzato fin dall’inizio sia rilanciando quelle che sono state mantenute nel tempo ma con debole impatto sulla città e sulle scelte amministrative.
Il Sindaco, ad esempio, potrebbe annunciare di voler riportare su Viale Gramsci “La città da giocare” che si svolge abitualmente in una domenica di maggio e che dal 2005 è stata trasferita in Viale Adriatico. Solo così si può ridare senso ad una iniziativa che aveva lo scopo di restituire al gioco dei bambini la strada più trafficata di Fano per portare ad un più alto livello di consapevolezza la inconciliabilità del traffico automobilistico, così caotico ed invasivo, con la qualità della vita per tutti. La restituzione di Viale Gramsci al gioco dei bambini offre un rovesciamento di prospettiva e di visione poiché pone “al centro tutti gli utenti deboli della strada e della città, che emblematicamente i bambini rappresentano, ma tra i quali vanno annoverati i pedoni, i ciclisti e quanti si muovono con difficoltà perché le auto, oltre che occupare le Strade invadono anche i marciapiedi e tutti gli spazi che dovrebbero essere lasciati liberi per l’uso di tutti”; così scrivevo nel 2005 al Sindaco Aguzzi e così ripeto al sindaco Seri ora. Tale iniziativa non ha lo scopo fine a se stesso di far giocare i bambini ma quello di allargare il consenso intorno a politiche locali favorevoli alla mobilità mite ciclo-pedonabile e per poterla finalmente realizzare. Ragionando intorno alla possibilità che questa iniziativa si estenda anche a qualche realtà periferica in cui particolarmente compromesso è il sistema della mobilità e acuto il conflitto con le esigenze dell’infanzia”.

Fausto Antonioni
Dirigente scolastico
Coordinatore PD Bellocchi-Falcineto

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