Ospedale di Urbino: effettuata con successo la prima procedura di crioablazione (a freddo)

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URBINO – La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca più frequente, interessa il 2-4% della popolazione  adulta ed aumenta al crescere dell’età, mentre i dati di previsione contano un ulteriore aumento  della fibrillazione atriale di 2-3 volte. Si presenta in forma parossistica ( episodio di  fibrillazione atriale di qualche ora – giorno) che in forma permanente ( sempre presente), è  responsabile di sintomi come la palpitazione, la difficoltà di respiro; si associa ad altre malattie  o ne peggiora la gravità. La fibrillazione atriale è presente nel 20-30% dei pazienti che è colpito  da ictus cerebri, fino al 50% dei pazienti con scompenso cardiaco; e’ causa di numerosi ricoveri  ed accessi al Pronto Soccorso, aumenta la mortalità di chi ne e’ affetto.  

Il terapia che viene riservata al paziente che soffre di fibrillazione atriale, prende in  considerazione il trattamento delle eventuali altre concomitanti malattie, nonché del trattamento  anticoagulante ed antiaritmico. Quest’ultimo comprende la prescrizione di farmaci ed anche del  trattamento ablativo dell’aritmia, che viene attuato mediante due procedure: l’ablazione  transcatetere in radiofrequenza ( energia calda) e mediante crioablazione ( freddo). Tali  metodiche, pur trattando la medesima aritmia, hanno caratteristiche differenti che consentono di  effettuare la migliore scelta terapeutica per il paziente da sottoporre ad ablazione.  

Il reparto di Cardiologia di Urbino pratica da anni l’ablazione mediante la procedura di  isolamento delle vene polmonari mediante radiofrequenza conosciuta più comunemente come “  bruciatura a caldo”.  

Venerdi 14 maggio 2021 si e’ effettuata nella sala di elettrofisiologia del reparto di Cardiologia di Urbino la prima procedura di crioablazione ( a freddo) conclusasi con pieno successo.  

Ciò comporterà la possibilità di aumentare il numero di ablazioni necessarie ai pazienti con  fibrillazione atriale.  

Congratulazioni al dr. Mezzetti, dr. Casale e dr.ssa Caccamo, al personale infermieristico di sala  Paganelli, Carlotti, Lupi e Del Monte

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