Urbino, presenta documenti falsi per ottenere il dissequestro dei suoi beni: denunciato 48enne

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URBINO – La Compagnia della Guardia di Finanza di Urbino ha denunciato un imprenditore  quarantottenne di Fermignano per il reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti  destinati all’Autorità Giudiziaria (art. 374 bis c.p.). Sulla base delle indagini esperite lo  stesso, infatti, risulterebbe aver tentato di ottenere il dissequestro di alcuni beni che gli  erano stati sequestrati in relazione ad una presunta frode fiscale per la quale è in corso il  giudizio penale avanti al Tribunale di Urbino, mediante la presentazione di  documentazione che, dagli accertamenti svolti dalla G. di F. di Urbino, risulterebbe non  veritiera. L’uomo, un imprenditore operante nel settore dell’abbigliamento, era stato  oggetto di denuncia alla Procura di Urbino da parte della G. di F. feltresca in conseguenza  dell’esecuzione di una verifica fiscale che aveva fatto emergere una consistente evasione  tributaria che, secondo la tesi accusatoria, risultava superare le soglie di punibilità penale  previste dalla legge. Il GIP del Tribunale di Urbino, accogliendo la richiesta inoltrata dalla  Procura della Repubblica, aveva disposto il sequestro preventivo strumentale alla confisca  di beni per un valore corrispondente al profitto dei reati tributari contestati ammontante ad  oltre 1.860.000 euro e rappresentato dalle imposte complessivamente evase dal  contribuente.  

Una volta eseguito dalla G. di F. il sequestro sui beni dell’imprenditore (tra cui auto e moto  di grossa cilindrata) lo stesso, allo scopo di ottenere dal Giudice il dissequestro dei beni,  risulta aver presentato allo stesso una istanza allegando una missiva dell’Agenzia delle  Entrate in base alla quale l’amministrazione finanziaria avrebbe accolto una sua richiesta  di rateizzazione nonché la quietanza di pagamento della prima rata del piano concordato  con l’ufficio. Sulla base dei riscontri delegati dalla Procura di Urbino alla G. di F., finalizzati  ad accertare la fondatezza della predetta istanza, sono emerse criticità tali da far ritenere che i due documenti non fossero veritieri. In particolare i finanzieri, effettuando riscontri  incrociati con il competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate, accertavano che, se da un  lato l’imprenditore aveva realmente presentato una richiesta di rateizzazione all’Agenzia delle Entrate, dall’altro l’istanza risultava non essere in realtà stata accolta. Anche con riferimento alla quietanza di pagamento risultava che la stessa non facesse riferimento alla riferita rateizzazione bensì a debiti tributari relativi ad annualità successive.  In conseguenza di tale ricostruzione l’imprenditore si è visto negare il dissequestro che  aveva provato ad ottenere ed è stato anche denunciato dalla Guardia di Finanza di Urbino  all’Procura di Urbino che ha quindi provveduto a formulare per l’uomo richiesta di rinvio a  giudizio per l’ipotesi di reato contestata. 

Nell’attuale contesto emergenziale, i presidi di vigilanza attivati dalla Guardia di Finanza  confermano il ruolo fondamentale di Forza di Polizia economico-finanziaria costantemente  impegnata alla tutela dei cittadini onesti e al contrasto delle forme più insidiose di illegalità. 

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