Spaccio di droga: quattro nei guai e centinaia di cessioni documentate. Assuntori segnalati

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URBINO – I Carabinieri della Compagnia di Urbino, con l’ausilio dei colleghi di Pesaro e Riccione, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di quattro misure cautelari emessa dal GIP Vito Savino su richiesta della Procura della Repubblica. I destinatari sono tre persone di nazionalità magrebina e un albanese, di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Gli stranieri erano stati indagati dai Carabinieri del Nucleo Operativo perché ritenuti responsabili, a vario titolo, del traffico e dello spaccio di Hashish e Cocaina nel periodo compreso tra gennaio e luglio dello scorso anno a Urbino, nel comune di Tavoleto e in quelli limitrofi. Ipotesi investigative pienamente accolte dal GIP che ha emesso i provvedimenti: uno che riguarda gli gli arresti domiciliari, 2 divieti di dimora nella provincia di Pu e un’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le indagini sono state coordinate dal Pm Irene Lilliu e il lavoro è stato piuttosto articolato, come ha spiegato oggi il comandante della compagnia Renato Puglisi. Infatti si è svolto su più fronti: intercettazioni telefoniche, tracciamento degli spostamenti, visione delle immagini registrate dalle telecamere, ma anche servizi di base come controlli e pedinamenti.

Nel corso delle attività uno dei soggetti destinatari delle misure era già stato arrestato nella flagranza di reato nel mese di luglio mentre, di ritorno dalla Lombardia, trasportava un kg di hashish in panetti da 100 grammi. La droga era occultata sotto il sedile posteriore dell’auto di proprietà dalla fidanzata. Un altro uomo è stato raggiunto dalla misura cautelare mentre si trovava già nel carcere di Ferrara dovendo scontare una precedente condanna. Un terzo, invece, era in custodia cautelare nella propria abitazione poiché tratto in arresto il 9 gennaio scorso, sempre dai militari di Urbino, per la detenzione di 270 grammi di cocaina in concorso con altro suo connazionale. Tutte le persone coinvolte non avevano un’occupazione e di conseguenza vivevano soltanto del profitto dell’attività illecita. Inoltre, l’operazione ha permesso di identificare e segnalare numerosi consumatori di sostanze stupefacenti: si tratta sia di giovani, anche studenti, che di adulti con una certa posizione sociale. Sono state così documentate centinaia di cessioni di droga.

I personaggi emersi nell’indagine sono risultati tutti senza occupazione e di conseguenza, aldilà di ogni ragionevole dubbio, vivevano del profitto della loro attività delittuosa.

L’operazione rientra nel quadro delle attività di contrasto alla commissione di reati in materia di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

 

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