Sequestrati 430 litri di gasolio agricolo: autotrasportatore nei guai

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TERRE ROVERESCHE – I finanzieri del Comando Provinciale di Pesaro, nell’ambito del dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti, disposto dal Comando Generale del Corpo, hanno sottoposto a sequestro circa 430 litri di carburante agricolo nell’ambito di un controllo effettuato nel Comune di Terre Roveresche, in località Piagge, lungo la SP Orcianese. Le fiamme gialle della Compagnia di Fano, durante il quotidiano controllo economico del territorio, accompagnato alla vigilanza sul rispetto delle misure per il contenimento epidemiologico, hanno sottoposto ad accertamento un’autocisterna carica di gasolio in relazione al peculiare servizio che la Guardia di Finanza svolge a tutela delle vigenti disposizioni in materia di circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa.

Il mezzo, condotto dal dipendente di una ditta pesarese operante nel settore petrolifero, è risultato però contenere un quantitativo di carburante eccedente rispetto a quanto dichiarato. In particolare, all’atto del controllo, l’autista esibiva, come normale, i documenti di accompagnamento semplificato previsti dalla legge per il trasporto di prodotti soggetti ad accisa, che ne avrebbero provato la legittima provenienza.

Ma la successiva pesatura della cisterna, rivelava che il prodotto petrolifero, costituito da gasolio per autotrazione, era, in realtà, in quantità superiori a quanto risultante sotto il profilo documentale di 430 litri, il cui prezzo è di 0,48 centesimi al litro (iva 10% esclusa).  Il mezzo trasportava infatti quasi mezza tonnellata di prodotto in più, che, come da dettato del testo unico sulle accise, è stato sottoposto a sequestro probatorio unitamente all’autocisterna per il reato di contrabbando.

Inoltre, nel corso dell’intervento è stato effettuato il prelevamento di campioni per la successiva analisi qualitativa del prodotto, finalizzata a verificare l’eventuale illecita miscelazione e alterazione.
Ora l’autotrasportatore, prontamente denunziato alla Procura della Repubblica di Pesaro, rischia la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa di importo pari a dieci volte il valore dell’imposta evasa. Prosegue incessante il contrasto della Guardia di Finanza ai traffici illeciti nello specifico settore che mira da un lato a garantire il corretto assolvimento degli obblighi impositivi dall’altro a tutelare i consumatori.

Foto FanoTV

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