Scoperto un ‘buco’ da 18 mln alla Confart (Cgia) di Pesaro – VIDEO

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PESARO – La Guardia di Finanza di Pesaro ha eseguito sequestri preventivi di beni per circa 4 milioni di euro nei confronti di 3 soggetti ritenuti gli artefici del dissesto societario della CONFART PESARO S.r.l.,
società di servizi partecipata dall’associazione di categoria CONFARTIGIANATO di Pesaro.
Le indagini, sviluppate sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Pesaro ed eseguite
dal Nucleo di Polizia Tributaria di Pesaro, hanno consentito di individuare un’associazione per
delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali, falso in bilancio e bancarotta fraudolenta. I
componenti dell’associazione sono il presidente, il consigliere d’amministrazione con delega alla
direzione generale ed il responsabile amministrativo della menzionata società. Ulteriori cinque
soggetti sono stati denunciati all’A.G. per aver agito in concorso con i componenti dell’associazione
ed altri due soggetti per reati contro la pubblica amministrazione.
Le investigazioni, durate oltre un anno, sono state avviate in seguito alla preliminare conoscenza
dello stato di difficoltà economica in cui stava versando CONFARTIGIANATO IMPRESE PESARO E
URBINO, associazione di rappresentanza degli artigiani, a causa del rilevante debito maturato nei
confronti dell’Erario dalla stessa associazione e dalle società dalla medesima partecipate. Le
complesse indagini delle Fiamme Gialle pesaresi hanno interessato l’associazione e, in particolare,
la società partecipata CONFART PESARO S.r.l. (società, quest’ultima, con oltre 80 dipendenti, che
forniva servizi di consulenza contabile e fiscale ad oltre 1500 artigiani associati alla
CONFARTIGIANATO di Pesaro e Urbino). E’ stato così appurato che i soggetti indagati, almeno dal
2004 sino al 2013, hanno omesso in modo sistematico il pagamento dell’I.V.A. e delle ritenute
previdenziali per importi considerevoli, sia per conto dell’associazione che della società di servizi.
Da qui il nome dell’operazione denominata “F24” dal modello utilizzato per il pagamento delle
imposte che la CONFART PESARO S.r.l. sistematicamente da un decennio non presentava e,
quindi, non versava.
La medesima società, peraltro, a causa dell’ingente debito maturato nel corso del tempo, è stata
dichiarata fallita con sentenza del 24 marzo 2015 del Tribunale di Pesaro; in tale sede veniva
evidenziato un passivo fallimentare superiore a 18 milioni di euro, di cui 16 milioni circa costituiti da
debiti verso l’Erario.

In tutti questi anni CONFART PESARO S.r.l. ha peraltro agito con tale condotta fraudolenta
mediante la sistematica falsificazione dei bilanci della società stessa sin dall’anno 2004 e, in
particolare, attraverso l’esposizione di crediti fittizi per oltre 9 milioni di euro nei confronti della
controllante, l’associazione CONFARTIGIANATO IMPRESE PESARO URBINO. In tal modo erano
stati resi pubblici risultati economici positivi, grazie ai quali CONFART PESARO S.r.l. era riuscita ad
ottenere – nel tempo – da EQUITALIA CENTRO S.p.a. il beneficio della rateizzazione del debito o
della proroga delle rateizzazioni già vigenti, evitando, così, azioni esecutive di pignoramento attuabili
dall’Erario per il soddisfacimento del proprio credito. Negli anni CONFARTIGIANATO IMPRESE
PESARO URBINO CONFART PESARO S.r.l. avevano versato a rate ad EQUITALIA somme per
circa 5 milioni di €.
Complessivamente sono stati sottoposti a sequestro beni per circa 4 milioni di euro (n. 3 unità
immobiliari site in Pesaro, n. 3 autoveicoli, conti correnti e disponibilità bancarie), pari agli omessi
versamenti di ritenute fiscali relative alle retribuzioni dei dipendenti e dell’I.V.A. dovuta dalla
società CONFART PESARO S.r.l. per gli anni 2011, 2012 e 2013 e – sempre per le medesime
annualità – dall’associazione CONFARTIGIANATO Pesaro e Urbino. Per quanto attiene alle
violazioni penali-tributarie commesse in epoca antecedente, ulteriori sequestri di beni erano stati già
effettuati nel tempo a carico del presidente di CONFARTIGIANATO Pesaro e Urbino nonché
presidente del consiglio di amministrazione di CONFART PESARO S.r.l.. Già confiscato a
quest’ultimo un immobile.
Inoltre sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria altri cinque membri del Consiglio
d’Amministrazione della società CONFART PESARO S.r.l. che, nel corso degli anni, si sono
succeduti in tale incarico avendo concorso nelle condotte illecite degli amministratori di fatto, anche
sotto il profilo dell’omissione dei controlli che avrebbero impedito il protrarsi delle condotte
fraudolente. Durante le indagini è inoltre emersa anche la possibile responsabilità di due funzionari
pubblici in relazione al reato di abuso d’ufficio per aver concesso la rateizzazione del debito
tributario in assenza delle condizioni previste.
La riservatezza dell’intera azione investigativa ha altresì tutelato il buon andamento dei servizi di
consulenza contabile e fiscale resi agli oltre 1500 associati di CONFARTIGIANATO Pesaro-Urbino,
attività, quest’ultima, recentemente trasferita dalla CONFART PESARO S.r.l. alla nuova società
S.I.T. S.r.l., società partecipata dalla CONFARTIGIANATO di Ancona e Cesena, entrambe estranee
alle condotte delittuose, che continuano a fornire i servizi ai vari associati attraverso l’opera degli ex
dipendenti della società pesarese fallita.
In conclusione l’indagine ha consentito di accertare che la CONFART PESARO S.r.l. ha finanziato
la sua lunga crisi evitando di pagare ogni debito di natura fiscale o contributiva, ricorrendo, ove
possibile, a continui piani rateali e al rinnovo degli stessi. Ciò fino alle indagini della Guardia di
Finanza. Alle medesime conclusioni è altresì pervenuto anche il curatore fallimentare.

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