Ripresa post Covid: presentato TrendMarche

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MARCHE – Si riparte insieme. Associazioni di categoria, istituti di credito, banche e Regione intorno a un tavolo per individuare le strategie e i nuovi modelli produttivi da mettere in campo dopo diciotto mesi di crisi pandemica. L’occasione è stata la presentazione di TrendMarche, il rapporto semestrale sull’artigianato e le piccole imprese marchigiane, realizzato da Confartigianato e Cna, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e con le università Politecnica delle Marche e “Carlo Bo” di Urbino. “ Dobbiamo avere la forza di riorganizzarci, mettere a sistema conoscenze ed opportunità, in un territorio di eccellenze, restituire una visione al territorio, dobbiamo creare – ha detto il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – un sistema integrato, un circolo virtuoso, una reale condivisione. E’ una sfida impegnativa  che ci deve vedere tutti uniti”. 

“Stiamo attraversando un momento storico senza precedenti: per la pandemia, le trasformazioni che questa ha accelerato e l’occasione unica rappresentata dal PNRR e dai fondi del Next Generation EU. TrendMarche, vuole fornire al sistema economico regionale una visione strategica e una conseguente capacità attuativa cui dare continuità nel tempo – ha spiegato Cristina Balbo, Direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo, aprendo il seminario -. Ora è fondamentale sostenere la ripresa della fiducia e degli investimenti delle nostre imprese, in primis in innovazione, ricerca, digitalizzazione e sostenibilità ambientale. Ed occorre passare da un sistema forte per l’iniziativa di singoli imprenditori ad un ecosistema di energie, risorse e competenze integrate per rendere le Marche competitive e aperte a cogliere e interpretare le opportunità del cambiamento. Intesa Sanpaolo, prima banca in regione, è presente con tutta la suo solidità e il suo know how per sostenere i percorsi di sviluppo e rilancio delle PMI marchigiane e del sistema Marche”.

Il Rapporto TrendMarche è stato illustrato da Ilario Favaretto dell’Università degli studi Carlo Bò di Urbino, dal rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori e da Giovanni Foresti economista della direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Sono intervenuti il Presidente della Regione Francesco Acquaroli ed i presidenti di Cna Marche Gino Sabatini e di Confartigianato Marche Giuseppe Mazzarella. 

E’ stato l’artigianato di servizio, secondo TrendMarche, a pagare il conto più salato della crisi pandemica, con una diminuzione del fatturato del 17,8 per cento rispetto al 15,4 per cento del manifatturiero e all’11,4 per cento delle costruzioni. Il crollo dei ricavi si è avuto in particolare nell’abbigliamento (-28,8%), nella metallurgia (-37,7%), nel turismo (-27,1 %) e nei servizi alla persona (-31,1%). In controtendenza la fabbricazione di computer e prodotti elettronici (+33,9 per cento). Crollo degli investimenti che per le imprese marchigiane sono diminuiti del 63 per cento rispetto al 2019.

Ad andare meglio, sono le imprese che hanno saputo riconvertirsi all’e-commerce e al digitale. 

 Nell’ultimo anno ben il 53 per cento dei marchigiani ha acquistato on line mentre il valore delle vendite al dettaglio è diminuito del 10,2 per cento. Unico settore in controtendenza quello del commercio elettronico, che ha registrato un incremento del 34,7 per cento.  Cresce anche l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere, che tra maggio 2020 e maggio 2021 passa da 70,1 a 104,2. Più basso l’indice di fiducia delle imprese dei servizi, che risale da 40,4 a 98,1.

Se le imprese in attività, reagiscono e ripartono, di fronte al lockdown e alle chiusure causate dalla pandemia, i marchigiani esitano ad avviare nuove attività. Tra marzo 2020 e aprile 2021, la nostra regione è ultima in Italia per la costituzione di nuove imprese, con una flessione del 20,7 per cento rispetto ad una media nazionale del 15,4 per cento. In termini assoluti, nei dodici mesi della crisi pandemica, ci sono state 2.164 iscrizioni in meno ai registri della Camera di commercio delle Marche.

Associazioni di rappresentanza, Regione, Università, Istituti di credito insieme per far ripartire il sistema Marche. Il Rapporto TrendMarche è solo il primo passo nella realizzazione di un progetto per le Marche del futuro, con al centro gli artigiani e le piccole imprese.

DICHIARAZIONI

GINO SABATINI E GIUSEPPE MAZZARELLA

“Gli elementi di criticità segnalati dalle imprese riguardano la difficoltà di trovare risorse umane nel territorio regionale per l’adozione di tecnologie digitali e la rigidità burocratica che frena gli investimenti. Le piccole imprese sottolineano l’importanza di un efficace utilizzo delle risorse europee. A questo scopo serve un progetto da declinare nel territorio regionale che coinvolga Governo, Regione, Università, associazioni di categoria, enti locali. Un progetto che tenga conto del ruolo fondamentale delle micro e piccole imprese nel sostegno allo sviluppo, puntando su riqualificazione energetica, turismo, cultura, innovazione e tecnologie digitali.”

 

GIOVANNI FORESTI

“Nel triennio 2022-24, l’industria manifatturiera tornerà a essere il motore della crescita.

La transizione verso un’economia più digitalizzata e sostenibile offrirà opportunità di rafforzamento a tutto il manifatturiero, in particolare a Elettronica, Elettrotecnica, Meccanica e Automotive. Tornerà a essere trainante la filiera delle Costruzioni e del Sistema Casa, grazie alla ripresa degli investimenti pubblici e agli incentivi statali. Meno dinamica, almeno nel breve termine, è l’evoluzione attesa per il Sistema moda, condizionato da una propensione al consumo di beni voluttuari che richiederà tempo per tornare sui livelli pre-covid. I prossimi anni saranno decisivi per il rilancio dell’economia marchigiana che, se saprà cogliere le opportunità offerte dal PNRR, potrà superare i suoi ritardi in termini di infrastrutture digitali, propensione a innovare e a investire in tecnologia, e interrompere la perdita di giovani laureati. Tutto ciò sarà funzionale a rivitalizzare settori in crisi già da alcuni anni e a favorire lo sviluppo di settori ad alto potenziale, come la Meccanica, la Farmaceutica, la filiera Agro-alimentare.

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