Reparto materno infantile a Fano, Cicoli: “Elevata qualità di assistenza”

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FANO – “Vorrei ribadire in primis che il reparto materno infantile si concentrerà presso il presidio Santa Croce in via transitoria. Una scelta che in alcun modo può ledere l’elevatissima qualità dell’assistenza che abbiamo garantito in queste settimane, di emergenza Covid alle puerpere”. Lo afferma Claudio Cicoli, Direttore Unità Operativa Complessa Ostetricia Ginecologia. “E’ un mese – continua – che il reparto è stato trasferito solo a Fano, riuscendo a avere un’equipe e dei numeri da punto nascita di livello clinico assistenziale elevato. Abbiamo effettuato un numero maggiore di parti e per la prima volta con un minor tasso di taglio cesareo, che è, storicamente, uno dei punti deboli della nostra struttura. Abbiamo garantito la presenza h24 di due medici e due ostetriche, raggiungendo un modello organizzativo da grandi numeri, riuscendo a garantire l’ottimale alle donne con una qualità dell’assistenza eccellente in un’area che va a Gabicce a Marotta. A noi non ci interessano le polemiche e i campanilismi. Continuiamo a mettere a disposizione la nostra professionalità soprattutto in un momento di grave emergenza come quella che ha attraversato Marche Nord e tutti i suoi professionisti per non parlare dell’elevato prezzo pagato dalla cittadinanza. Non si capisce, infatti, come mai questa polemica si sia sollevata adesso, considerando che al Santa Croce si è sempre partorito con queste condizioni.

Vorrei rassicurare tutte le pazienti che tutti i casi di emergenza sono risolvibili nel reparto di Ostretricia di Fano, così come abbiamo fatto in queste settimane. Infatti anche nel presidio di Fano operano l’equipe di chirurgia e urologia che si muovono intercambiabilmente sia su Pesaro che su Fano, così come è sempre stato.

Un’organizzazione che non ha soltanto Marche Nord ,ma che è presente anche ad Ancona, con lo stretto rapporto tra Salesi e Torrette, dove solo in quest’ultima si effettuano le emergenze chirurgiche.

Inoltre, voglio precisare che a Marche Nord non esiste, già da diverso tempo, una terapia intensiva neonatale e che non possono essere accettate gravidanze al di sotto della 34 esima settimana. Tutti casi che, da sempre, vengono centralizzati ad Ancona.

In merito alla scelta di posizionare il reparto Covid nella palazzina F e non nella palazzina H, si precisa che questa risulta essere assolutamente insufficiente rispetto alle reali esigenze che si sono verificate nel corso di queste settimane di emergenza. Inoltre, concentrare le degenze in una palazzina a ‘distribuzione verticale’, quale è appunto la palazzina F, migliora la qualità della logistica e della organizzazione dei turni infermieristici e medici.

Concludo dicendo che Marche Nord non è ancora uscita dall’emergenza sanitaria. Ci stiamo appena affacciando alla fase due. In questo momento la salute di tutti i pazienti, Covid e non Covid, viene prima di tutto, anche della parte ‘ludico’, ‘ricreativo’ che in questo momento occorre mettere da parte”.

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