Il messaggio del Vescovo in occasione della Pasqua

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FANO – Di seguito il messaggio inviato dal Vescovo della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola, S.E. Mons. Armando Trasarti in occasione della Pasqua.

Cogliamo l’occasione per rinascere nei momenti difficili

“Le crisi avvengono per evitarci il peggio. Come esprimere che cos’è il peggio? Il peggio è aver traversato la vita senza naufragi, è essere rimasti alla superficie delle cose, aver galleggiato nelle paludi dei “si dice” delle apparenze, è non essere mai andato a fondo in una dimensione altra e profonda di sé e delle relazioni”(Christiane Singer psicanalista).

Occorre riflettere sul passaggio esistenziale che stiamo vivendo. Viviamo oggi un po’tutti, in questo tempo di grandi trasformazioni, un disagio esistenziale, una ricerca di senso, una sofferenza dell’anima che non trova spesso parole per esprimersi, spazi di accoglienza per confrontarsi.
Per non parlare di quei momenti che tutti attraversiamo nella vita, quando ci sentiamo in pericolo e ogni certezza pare svanire: una certa idea di carriera, la fiducia nei rapporti affettivi, la percezione del proprio stato di salute, la grande e prolungata incertezza economica e lavorativa…

Dobbiamo riconoscere che in mancanza di maestri, spesso sono le crisi che possono insegnarci qualcosa circa la vita. La crisi come maestra di vita!
“In una società tutta intenta a distogliere la nostra attenzione da ciò che è importante, che non indica cammini per entrare nella profondità, in cui tutto è sbarrato, non vi è che la crisi per far crollare questi muri che ci accerchiano. La crisi appare come un ariete capace di sfondare le porte di queste fortezze in cui noi restiamo rinchiusi, con tutto l’arsenale delle nostre credenze”( C. Singer).
Per quanto possano essere dolorose, le disillusioni che dobbiamo affrontare e le crisi non vanno viste come un passaggio imposto da un destino beffardo, ma come un cammino esistenziale per andare avanti. Un’opportunità da cogliere per proiettarsi in un orizzonte aperto alla speranza e alla costruzione di una nuova e più matura fase della vita.
Cerchiamo di cogliere l’occasione per fare un balzo in avanti, attingendo alle nsotre risorse interiori. La crisi, sia quella economica sia quella personale, va vissuta come un’opportunità.

Oggi c’è tanta voglia di nuovo! Oggi c’è speranza che il vuoto sia colmato e che l’impegno per il bene comune torni a trionfare! Guardare alle ferite del passato, attardarsi sugli insuccessi paralizza ogni fibra umana. E’necessario volgersi verso un nuovo inizio…Lo Spirito compirà questo miracolo, egli libera, cancella, conduce ad amare.
Anche chi non ha fede può dar prova di capacità di ripresa e di energia che ha del miracoloso: come dopo uno tsunami.

Pasqua cristiana: “C’è qualcuno che mi ama talmente da farmi sentire pieno di vita persino nella debolezza, che mi dice “io sono la vita, la vita per sempre” O almeno c’è qualcuno al quale posso dedicare i miei giorni, anche quando mi sembra che tutto sia perduto. E’così che la risurrezione entra nell’esperienza quotidiana. La vita della Pasqua si mostra più forte della morte ed è così che tutti ci auguriamo di coglierla.
Consapevoli della realtà di violenza, egoismo, negligenza ed esclusione, proponiamo la “rivoluzione della tenerezza”per decidere del bene comune e costruire una società che si occupi e si preoccupi della felicità di tutti. Non rimaniamo indifferenti: il mondo sarebbe migliore se tutti, a seconda del luogo e delle responsabilità che compete ad ognuno, lavorassero per il bene e la felicità di tutti. Bisogna riprendere fiducia, un’appasionata fiducia nel nostro destino.
Pasqua: la vita è più forte della morte. La fede cristiana risponde alla domanda di eternità che ciascuno di noi ha. E apre uno spiraglio a chi vuole una vita piena. Questa passione per la vita non dobbiamo mai perderla.

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