Hollywood arriva nella provincia pesarese: il noto produttore Arman Julian annuncia la realizzazione di un film sui Sarano

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Il noto produttore di Hollywood Arman Julian ha annunciato la realizzazione di un lungometraggio tratto dal libro “Siamo qui, siamo vivi. Il diario inedito di Alfredo Sarano e della famiglia scampata alla Shoah”, scritto dal giornalista pesarese Roberto Mazzoli con prefazione della Senatrice a vita Liliana Segre. Nei giorni scorsi Arman Julian, accompagnato dal co-produttore pesarese Michele Mucciacito, ha incontrato le autorità e gli amministratori del territorio che si prepara a trasformarsi, nella primavera del 2023, in un grande set cinematografico con volti noti del panorama hollywoodiano. Il produttore di Los Angeles è stato ricevuto dal Sindaco di Mombaroccio, Emanuele Petrucci; dal Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci insieme all’Assessore alla Cultura Daniele Vimini e all’Assessore all’Istruzione Giuliana Ceccarelli; dal Sindaco di Colli al Metauro, Pietro Briganti, dal Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini; dall’Assessore alla Cultura della Regione Marche, Giorgia Latini insieme al Consigliere regionale Nicola Baiocchi; dal Vicepresidente della Comunità Ebraica di Ancona, Remo Morpurgo e dai frati del convento del Beato Sante.
Il film infatti verrà girato quasi interamente nelle Marche e in particolare nel meraviglioso santuario francescano del Beato Sante di Mombaroccio e in altre location delle province di Pesaro e Urbino e di Ancona. «Si tratta di una produzione internazionale del valore di diversi milioni di dollari – spiega Arman Julian che nelle prossime settimane sarà anche in Germania e Israele – faremo rivivere i luoghi degli avvenimenti realmente accaduti in questo territorio durante la seconda guerra mondiale».
Grande l’entusiasmo anche del Primo cittadino di Mombaroccio: «ho avuto il piacere di conoscere personalmente il Produttore Arman Julian e mi sento di ringraziarlo a nome della mia comunità – dice Emanuele Petrucci – il valore del nostro territorio e della nostra gente, l’amore per il prossimo dimostrato nel periodo più buio della storia, è arrivato fino oltre oceano e oggi più che mai non possiamo e non dobbiamo dimenticare e Mombaroccio ed i miei concittadini sono pronti ad accogliere tutti coloro che lavoreranno per mantenere viva la memoria».
Il film racconterà la vicenda del segretario della comunità ebraica di Milano, Alfredo Sarano, che salvò la vita ai 14.000 ebrei milanesi nascondendo le liste dei nomi della sua comunità ai rastrellamenti nazisti prima di fuggire con la sua famiglia di sette persone a Mombaroccio. Qui gli ebrei vennero protetti dai i frati francescani del santuario del Beato Sante. Determinante per la loro salvezza fu il gesto del comandante tedesco della Wehrmacht Erich Eder, il cui nome dal 2021 spicca nella Foresta dei Giusti Gariwo. Il giovane ufficiale, pur avendo scoperto l’identità degli ebrei, decise di non deportare nessuno verso i campi di sterminio ed anzi fece un voto al Beato Sante per avere salva la vita di tutte le persone durante il devastante bombardamento del 25/26 agosto 1944 ordinato dal Primo Ministro inglese Churchill giunto di persona a Montemaggiore al Metauro per coordinare lo sfondamento della Linea Gotica. Nelle grotte del convento erano nascoste insieme alle famiglie ebree anche 300 civili che si salvarono dalle bombe degli Alleati.
Nei giorni scorsi l’avvio della pre-produzione è stata segnalata con grande enfasi anche dal giornale “Hollywood Reporter”, la più prestigiosa rivista cinematografica al mondo che riportava le seguenti dichiarazioni del giornalista Roberto Mazzoli e della famiglia Sarano. «Grazie alla sensibilità di Arman Julian – ha detto Mazzoli – le parole di Alfredo Sarano scritte quasi 80 anni fa torneranno a riaccendere quelle luci che illuminano le tenebre della Shoah». Per Miriam Sarano, figlia di Alfredo: «La nostra storia tra Milano, Pesaro, Mombaroccio è una storia di eroi che sono riusciti a salvare le persone. Speriamo che la produzione cinematografica di Arman Julian trasmetta al pubblico il messaggio che abbiamo ricevuto dai nostri genitori: Alfredo e Diana Sarano, un messaggio di coraggio, fiducia e speranza per un futuro migliore per la prossima generazione».

 

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