Furlo, bloccati sulle pareti rocciose: trovati dal Soccorso Alpino dopo ore di ricerca

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ACQUALAGNA – Si sono concluse questa mattina alle ore 9, dopo più di dieci ore di intervento, le operazioni iniziate ieri sera attorno alle 22.30, per la ricerca e il recupero di due ragazzi finiti sulle pareti rocciose della Riserva Statale del Furlo. Durante il ritorno sul sentiero 449, per evitare la pioggia in arrivo, i due ragazzi hanno abbandonato volontariamente il sentiero e la comitiva di cui facevano parte pensando di poter rientrare al parcheggio sottostante discendendo i ripidi pendii presenti. Purtroppo dopo poche centinaia di metri la loro discesa si è arrestata in prossimità di uno dei numerosi strapiombi che caratterizzano la riserva. Una squadra del Soccorso Alpino della Stazione di Pesaro-Urbino facente parte del Servizio Regionale Marche e composta da 9 operatori, ha cercato per ore di individuare la posizione dalla quale i due avevano richiesto soccorso. La variegata conformazione rocciosa del luogo e la pessima visibilità hanno reso ardua la localizzazione dei due malcapitati. Fondamentale è stato l’utilizzo dell’ “SMS Locator “. La centrale operativa nazionale del Soccorso Alpino di stanza a Torino, attraverso una tecnologia di cui è proprietaria, invia un messaggio allo smartphone del malcapitato che, semplicemente aprendolo, fa si che l’apparecchio invii in automatico le coordinate gps alla centrale stessa che poi le gira agli operatori. Con la posizione ricevuta e l’utilizzo di apparati gps di ultima generazione, la squadra ha approntato la strategia di avvicinamento che, con non poche difficoltà dovute ai luoghi estremamente impervi, ha permesso di raggiungere a notte fonda i ragazzi impauriti e infreddoliti. Una volta messi in sicurezza e poi imbragati, sono stati calati dagli operatori per la massima pendenza sulla sottostante strada, attraverso una serie di lunghe calate di corda e tecniche alpinistiche. Lasciare volontariamente il sentiero segnato e l’utilizzo di calzature ed equipaggiamento inadeguato, espone in modo certo a pericoli e infortuni che possono avere anche esito letale. Raccomandiamo ancora una volta di non sottovalutare mai le insidie che la montagna può celare anche nella più semplice delle attività svolte.

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