Difendere il Santa Croce e la sanità territoriale, ordine del giorno del sindaco Seri

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FANO – Il sindaco di Fano Massimo Seri ha presentato un ordine del giorno da sottoporre al prossimo consiglio comunale monotematico, a cui parteciperà il presidente della Regione Ceriscioli, in cui impegna “ad attivarsi con la Regione Marche, la Direzione dell’Azienda Marche Nord e la Direzione di Area Vasta n. 1 in difesa, nella logica dell’integrazione, dell’Ospedale Santa Croce e a sostegno della sanità pubblica territoriale”. Seri chiede tra l’altro che “si riveda l’atto aziendale al fine di proseguire velocemente verso il processo di integrazione tra i due ospedali su basi di pari dignità, tenendo conto delle peculiarità del Santa Croce, garantendo servizi fondamentali come la chirurgia d’emergenza h24 e investendo sulla vocazione medica e materno-infantile del nosocomio fanese”. Nell’odg si chiede inoltre che “vengano realizzati adeguati investimenti per il presidio ospedaliero di Fano al fine di mantenere pienamente efficiente la struttura ed efficace nella risposta sanitaria; che si attivi un confronto immediato con la dirigenza dell’Area Vasta n. 1 per definire il percorso di potenziamento della rete territoriale e dell’integrazione socio-sanitaria individuando i servizi aggiuntivi da garantire sull’intero territorio; che la Giunta Regionale, nel portare a compimento il progetto del nuovo ospedale, collochi lo stesso in luogo idoneo, baricentrico e facilmente accessibile, caratteristiche oggettive individuabili nel sito di Chiaruccia”.

CONSIDERATO
Che l’Ospedale S. Croce rappresenta, fin dalla sua costruzione, il luogo di cura dei cittadini fanesi, ma anche ospedale di riferimento, soprattutto negli ultimi decenni, per i cittadini delle vallate del Metauro e del Cesano, per un bacino di circa 130mila persone;
che la crisi economica e i tagli alla sanità pubblica operata dai governi nazionali hanno reso ancor più difficoltoso l’importante processo di integrazione che l’ Azienda Ospedaliera Marche Nord è stata chiamata a sviluppare;
che ad oggi l’ Azienda Ospedaliera Marche Nord non ha concluso il processo di integrazione e che la sua parziale realizzazione ha visto, nei fatti, un’applicazione disomogenea tra i presidi ospedalieri di Fano e di Pesaro, con il risultato della penalizzazione dell’Ospedale Santa Croce e la creazione di ulteriori disagi ai cittadini e agli operatori sanitari;
che l’obiettivo della seconda e della terza città delle Marche non deve essere la logica campanilistica bensì la difesa della sanità pubblica e di qualità nella provincia di Pesaro Urbino, e l’integrazione deve proseguire con la logica di qualità dei servizi tra le strutture di Fano e Pesaro nell’interesse del territorio, invertendo il processo attuato sino ad oggi di svuotamento dell’ospedale S. Croce;
la necessità ed urgenza di qualificare il nosocomio S. Croce con servizi fondamentali senza i quali un ospedale non può essere tale, come la chirurgia d’emergenza h24:
che Fano negli anni si è caratterizzata, diventando un punto di riferimento, per l’area materno-infantile e la salute del bambino;
-che da tempo è attivo un movimento e una proposta progettuale per la nascita di un centro per le cure palliative del bambino che porterebbe da un lato notevoli risparmi al sistema sanitario regionale, mentre dall’altro completerebbe la riconosciuta vocazione a promozione, tutela e cura dell’infanzia di Fano “città dei bambini e delle bambine” ;
-che i cittadini di Fano e delle vallate del Cesano e del Metauro temono, per quanto riguarda la sanità, di essere espropriati di un diritto costituzionalmente garantito e di essere sottoposti a nuovi e ulteriori disagi nel momento di maggior bisogno;
-che la nostra provincia è ai primi posti in Italia per la mobilità sanitaria passiva;
-che i tempi d’attesa per diagnostica ed esami vari sono tra i più lunghi della regione;
CONSIDERATA INOLTRE
-Che negli ultimi decenni il sistema sanitario italiano e regionale ha visto un continuo processo di riforma organizzativa, nel tentativo di contenere i costi della spesa sanitaria che invece continua a crescere a causa di due fattori strutturali, difficilmente eliminabili: le nuove tecnologie da un lato e l’invecchiamento della popolazione dall’altro;
-Che nella Regione Marche sono stati chiusi tanti piccoli ospedali, non più in grado di offrire cure adeguate e altri ancora saranno riconvertiti in Ospedali di Comunità;

-che la programmazione regionale ha previsto di riorganizzare la sanità del territorio provinciale di Pesaro e Urbino attraverso la costituzione dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord, prevedendo un nuovo presidio ospedaliero capace di superare i limiti della frammentazione dei servizi assistenziali , di rispondere alle esigenze di una sanità pubblica moderna che deve dare risposte di qualità ai cittadini, di favorire nuove e più efficaci logiche di operatività e multifunzionalità e di essere utile a creare una rete operativa complementare tra i propri servizi ospedalieri e quelli erogati sul territorio;

-che l’area di Chiaruccia, per dati oggettivi, è il sito che offre la soluzione migliore (l’area è pubblica, interamente pianeggiante, priva di vincoli di sorta, già destinata dal PRG di Fano ad area polifunzionale per strutture di carattere territoriale, collocata alla intersezione delle due grandi direttrici di traffico nord-sud, A14, ed est-ovest, superstrada, baricentrica e più facilmente raggiungibile dalla grande maggioranza dei cittadini della provincia, vicinanza per le emergenze all’aeroporto) in grado di offrire servizi sanitari di qualità ai cittadini di tutto il territorio provinciale;

TUTTO CIO’ PREMESSO
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
Ad attivarsi con la Regione Marche, la Direzione dell’Azienda Marche Nord e la Direzione di Area Vasta n. 1 in difesa, nella logica dell’integrazione, dell’Ospedale Santa Croce e a sostegno della sanità pubblica territoriale, chiedendo che:
-Si riveda l’atto aziendale al fine di proseguire velocemente verso il processo di integrazione tra i due Ospedali su basi di pari dignità, tenendo conto delle peculiarità del S.Croce, garantendo servizi fondamentali come la chirurgia d’emergenza h24 e investendo sulla vocazione medica e materno-infantile del nosocomio fanese;
-vengano ridotte i tempi delle liste d’attesa;
-venga fatta una precisa ricognizione sui carichi di lavoro del personale e sulle risposte che i servizi sanitari pubblici devono garantire al fine di procedere ad una politica di aumento del personale esistente, anche alla luce della legge che recepisce in Italia la Direttiva Europea del 2003 sui turni e i riposi obbligatori;
-vengano realizzati, adeguati investimenti per il presidio ospedaliero di Fano al fine di mantenere pienamente efficiente la struttura ed efficace nella risposta sanitaria;
-attivi un confronto immediato con la dirigenza dell’Area Vasta n. 1 per definire il percorso di potenziamento della “rete territoriale e dell’integrazione socio-sanitaria” individuando i servizi aggiuntivi da garantire sull’intero territorio;
-la Giunta Regionale, nel portare a compimento il progetto del nuovo Ospedale, collochi lo stesso in luogo idoneo, baricentrico e facilmente accessibile, caratteristiche oggettive individuabili nel sito di Chiaruccia;

-vengano previste e sottoscritte tra i Comuni interessati e la Regione, il piano delle opere compensative atte a migliorare la fruibilità del polo ospedaliero provinciale.

Massimo Seri

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