Covid, Cna Marche: “Imprese preoccupate, la metà prevede il recupero attività solo entro giugno 2021”

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MARCHE – Covid, la ripresa dei contagi preoccupa le imprese marchigiane, ancora alle prese con la ripartenza della attività dopo il lungo lockdown. Secondo il Centro Studi Cna Marche, che ha elaborato i dati Unioncamere -Anpal, sull’impatto che ha avuto il Covid sulle imprese marchigiane, non siamo ancora usciti dall’emergenza e nuovi provvedimenti di chiusura avrebbero effetti pesantissimi sul sistema produttivo regionale.

Su un campione vastissimo di 41.170 imprese marchigiane, informa il Centro Studi Cna Marche, il 62,1 per cento ha ripreso l’attività a regime ridotto mentre il 29,8 per cento è tornato a regimi simili a quelli precedenti il lockdown e l’8,1 per cento fatica a ripartire e valuta la chiusura delle attività. Una percentuale che nel manifatturiero è del 3,1 per cento ma che nei servizi sale al 10,9 per cento.

La metà delle imprese che hanno subito una riduzione di attività (48,5 per cento) prevede di tornare ai livelli precedenti l’emergenza solo entro giugno 2021 mentre una impresa su tre (32,2) pensa di farcela entro la fine del 2020.

“Il percorso per tornare ai precedenti livelli di attività” sostengono il presidente Cna Marche Gino Sabatini e il segretario Otello Gregorini “sarà lungo e nuove restrizioni potrebbero interromperlo. Occorrono da parte di Governo e Regione provvedimenti e controlli per fermare la ripresa della pandemia, tutelando le imprese che devono poter continuare a lavorare in sicurezza e scongiurando il rischio di nuovi lockdown dei settori produttivi”.

L’emergenza sanitaria avrà ripercussioni anche sull’occupazione nelle imprese marchigiane. Il 19,1 per cento prevede una diminuzione degli addetti nei prossimi mesi mentre per il 79,3 per cento l’andamento occupazionale rimarrà stazionario ed aumenterà solo per l’1,6 per cento.

Ripartire ma non da soli. Tre imprese marchigiane su quattro (74,2 per cento) si sono rivolte al sistema bancario per un prestito. Il 43,6 per cento utilizzando le forme di credito previste dal Decreto Liquidità e il 30,6 per cento utilizzando altre forme di finanziamento. Il 68,5 per cento delle aziende che si sono rivolte al Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, ha richiesto prestiti fino a 25 mila euro.  Entro la fine dell’anno, una impresa marchigiana su tre prevede un maggior utilizzo delle linee di credito bancarie già disponibili e il 5,3 per cento pensa di accedere ai finanziamenti regionali.

“Per garantire più credito alle imprese” affermano Sabatini e Gregorini “riteniamo prioritario sostenere e finanziare il sistema delle garanzie ed i Confidi con adeguate risorse della Regione. Con il rifinanziamento della Legge Regionale 13, tramite Uni.Co, il Confidi delle Marche, verranno aiutate le imprese ad affrontare le esigenze finanziarie del dopo Covid-19”.

Dal lockdown non solo effetti negativi. La chiusura forzata delle attività ha accelerato la trasformazione digitale delle imprese.  Il 23,5 per cento tra marzo e giugno ha adottato piani di investimento per la trasformazione digitale aziendale. Il 42,3 per cento è ancora in fase di trasformazione digitale, mentre il 34, 2 per cento non ha adottato alcun piano di digitalizzazione.

“Durante la fase di lockdown” commentano Sabatini e Gregorini “abbiamo compreso l’importanza della digitalizzazione di imprese e territori. Ne va favorita l’ulteriore diffusione attraverso bandi mirati per le piccole imprese e la loro messa in rete con le università ed i centri di ricerca regionali.”

Frenare la curva dei contagi con la prevenzione e con provvedimenti mirati e limitati ai focolai ed alle situazioni a rischio, favorire il ritorno ai livelli produttivi pre-Covid garantendo più credito alle imprese, incentivarne la digitalizzazione per poter affrontare meglio eventuali nuovi provvedimenti restrittivi. Sono queste, secondo la Cna Marche le azioni da predisporre a difesa del sistema produttivo marchigiano.

 

Marche – Situazione dell’impresa a seguito dell’emergenza sanitaria COVID-19*e delle disposizioni normative di lockdown

  Imprese totali (v.a.) Imprese con attività a regimi simili a quelli pre-emergenza (q.%) Imprese con attività a regime ridotto (q.%) Imprese con attività sospesa e/o per cui si valuta la chiusura  (q.%)
TOTALE – Quote % 100,0 29,8 62,1 8,1
INDUSTRIA 100,0 33,9 63,1 3,1
Costruzioni 100,0 44,9 53,6 1,5
SERVIZI 100,0 27,6 61,6 10,9

Fonte: elab. Centro studi CNA Marche su dati Indagine Excelsior Unioncamere

 

Marche – periodo previsto dalle imprese, secondo le aspettative e conoscenze del mercato di riferimento, entro il quale l’attività potrà riprendere a livelli accettabili

  Imprese che non hanno subito perdite (q.%) Imprese ancora in fase di recupero (q.%) Imprese ancora in fase di recupero, secondo il periodo di recupero previsto (q.%): Imprese

non rispondenti

perché valutano

la chiusura (q.%)

 

  entro fine luglio 2020 entro fine ottobre 2020 entro l’anno 2020 entro i primi 6 mesi del 2021
TOTALE 10,9 87,8 10,9 8,3 32,2 48,5 1,3
INDUSTRIA 7,5 92,5 9,6 8,6 34,4 47,4 0,6
Costruzioni 7,1 92,9 14,2 6 39,5 40,3
SERVIZI 13,1 86,9 11,7 8,2 30,9 49,2 1,7

Fonte: elab. Centro studi CNA Marche su dati Indagine Excelsior Unioncamere

 

 

Marche – imprese che prevedono di proseguire l’attività a seguito dell’emergenza sanitaria COVID-19 e previsioni di andamento occupazionale nei prossimi mesi

  Imprese in attività Andamento occupazionale
in diminuzione stazionario in aumento
TOTALE – Quote % 100,0 19,1 79,3 1,6
INDUSTRIA 100,0 17,1 80,6 2,3
Costruzioni 100,0 10,6 86,7 2,7
SERVIZI

 

 

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