Canale Albani, Mascarin: “Gli anatidi non sono oggetti ornamentali ma esseri viventi” 

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FANO (PU) – E’ stucchevole che il M5S polemizzi con il Sindaco e la Giunta comunale a fronte delle tempestive operazioni promosse dal Comune di Fano per salvare la vita degli animali del Canale Albani, i quali – è bene ricordarlo – hanno il diritto di essere soccorsi nonostante siano stati inseriti in un ambiente non solo non idoneo, ma anche di proprietà dell’Enel la quale, peraltro, non ha mai autorizzato l’introduzione e lo sviluppo di una colonia di oltre un centinaio di anatidi.
E’ altrettanto stucchevole il tentativo del M5S di dividere la città in tifoserie pro e contro il mantenimento degli anatidi, tenuto conto che l’ambiente considerato non è oggettivamente idoneo ad ospitarli poichè essendo un canale ad uso idroelettrico nei periodi siccitosi viene chiuso e va in secca come è già successo diverse volte negli anni passati. Quest’anno l’emergenza siccità si presenta più grave e duratura e verosimilmente nei prossimi anni potranno ripetersi queste eccezionali condizioni siccitose. E’ un dato di realtà che non si può ignorare.
Più volte è stato reso pubblico il fatto che, nonostante contatti e riunioni tempestive con tutti gli organi istituzionali interessati (AATO, Servizio veterinario e Servizio Igiene e Sanità Publica dell’Asur, ASET spa, Enel Produzione, Enel Green Power, Regione Marche) quando la piovosità diminuisce l’acqua nel canale non può essere immessa perchè essa arriva dal Fiume Metauro che viene utilizzato in primis per rifornire la città. Non solo: per evitare danni irreparabili alla flora e alla fauna per legge al fiume deve essere lasciata una portata minima (DMV, Deflusso Minimo Vitale) a cui tra l’altro in questi giorni la Regione Marche ha derogato per consentire il rifornimento idropotabile della città.
Ma non per questo ovviamente gli animali, che non sono oggetti ornamentali bensì esseri viventi, debbono di conseguenza soffrire e morire: si è tentato in ogni modo di mantenerli in loco con le vaschette d’acqua, gli abbeveratoi e le forniture di cibo, concertando tutte le azioni con il Servizio Veterinario dell’ASUR, finchè, dopo un mese di siccità, non è accaduto l’irreparabile e ne sono morti alcuni esemplari a causa delle pozze residuali dove si sono sviluppati fenomeni di tossicità. Le pozze si riformano ad ogni pioggia e ormai costituiscono un pericolo per gli animali domestici immessi dall’uomo perchè, mentre i selvatici che frequentavano il canale (folaghe, gabbiani, germani) abbandonano gli habitat non idonei, quelli domestici non riescono a fare ciò che in natura serebbe stata una normale migrazione verso siti più idonei, per cui l’uomo deve intervenire anche per portarli in salvo come si sta facendo, sempre con il parere favorevole del Servizio Veterinario.
Per quanto riguarda il futuro non c’è nessun pregiudizio da parte del Comune di Fano a immaginare un limitato e programmato reinserimento degli anatidi, nell’ambito di una cornice che preveda gli opportuni controlli veterinari e un attento monitoraggio demografico (che farebbe volentieri il Comune se ne avesse la competenza!). Tuttavia le decisioni sugli animali domestici all’interno della propria proprietà le prende Enel, ferma restando la potestà del Comune di vigilare sulla corretta applicazione delle leggi e regolamenti in materia.
Certamente andrebbe fatta una riflessione seria sull’opportunità di stressare nuovamente gli animali per riprenderli dagli accoglienti e sicuri laghetti dove sono stati condotti e vengono accuditi, per riportarli in un canale che funge da alimentazione di una centrale idroelettrica, dove saranno sempre potenzialmente in pericolo a causa dei cambiamenti climatici che in futuro determineranno con molta probabilità una maggior frequenza e durata dei periodi siccitosi.
E’ comunque un bene che la cittadinanza apprezzi e voglia godere della bellezza della natura e degli animali, che però non vanno intesi come giocattoli e vanno ammirati e scoperti nel loro ambiente naturale: chiunque sia interessato è invitato a visitare lo Stagno Urbani o il Lago Vicini per tramite di Casa Archilei, dove numerosissime specie nidificano e sostano durante le fasi migratorie.

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