Falso testamento, sequestrati ad una badante 2 immobili e 60mila euro

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La Compagnia della Guardia di Finanza di Pesaro, su disposizione della locale Procura, ha  dato esecuzione, all’esito di articolate indagini di polizia giudiziaria, al sequestro a carico di  una donna 73enne di disponibilità liquide per circa 60.000  euro e due immobili di cui  ne aveva acquisito la titolarità attraverso un falso testamento olografo dell’anziano uomo  che accudiva, deceduto a fine anno scorso dopo aver sofferto per anni di gravi patologie  neurologiche. 

Le attività ispettive traggono origine dalla richiesta dell’Amministratore di sostegno  dell’anziano uomo il quale, in occasione della presentazione del rendiconto finanziario,  aveva chiesto ulteriori approfondimenti ispettivi in relazione a presunte appropriazioni  eseguite dalla badante dell’anziano uomo. La Procura di Pesaro, interessata dal  Tribunale, ha istruito il pertinente procedimento penale e ha delegato alla Compagnia di Pesaro  le opportune investigazioni. 

Le indagini di polizia giudiziaria svolte, anche mediante l’esame dei numerosi conti  correnti bancari riconducibili ai soggetti coinvolti, hanno permesso di circoscrivere precise  responsabilità penali in capo alla badante e scoprire un ingente flusso finanziario in uscita  dal conto dell’assistito in suo favore, pari a circa € 60.000, costituito da spese  ingiustificate, distratte dalle ordinarie finalità di accudimento.  

Inoltre, è stata scoperta un’operazione in base alla quale la donna, nei giorni  immediatamente successivi alla morte dell’assistito, aveva presentato presso gli uffici di  un notaio pesarese un testamento olografo, in cui era previsto il trasferimento a suo  favore della proprietà di due immobili dell’uomo. Tuttavia, le indagini hanno evidenziato  come la data dell’atto, scritto in stampatello, fosse successiva a quella indicata nel verbale  redatto dalla Commissione medica che aveva riconosciuto la totale incapacità dell’anziano  ad adempiere ai normali atti della vita quotidiana. 

La spregiudicatezza dell’indagata è stata confermata, altresì, da un’ulteriore condotta  posta in essere e cioè la presentazione della dichiarazione telematica di successione  all’Agenzia delle Entrate, con l’indicazione di essere unica erede sebbene, al contrario, vi  fosse la presenza di una persona con tale status.  

Pertanto, i gravi fatti di appropriazione indebita e circonvenzione di incapace sono statu riferiti all’Autorità giudiziaria che ha disposto, così, il sequestro delle somme e degli  immobili illegalmente sottratti

Nell’attuale contesto emergenziale, i presidi di vigilanza attivati dalla Guardia di Finanza  confermano il ruolo fondamentale di Forza di Polizia economico-finanziaria costantemente  impegnata alla tutela dei cittadini e al contrasto ogni forma di illegalità, soprattutto le più  insidiose.

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