Srebrenica di Roberta Biagiarelli alla Memo

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FANO – Martedì 21 luglio alle 21.15 la Memo ospita Roberta Biagiarelli con il suo spettacolo “Srebrenica” in occasione del 20° anniversario del genocidio (1995-2015).

Il massacro di Srebrenica è avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina, migliaia di musulmani bosniaci furono uccisi l’11 luglio 1995 da parte delle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić.

Lo spettacolo è stato voluto dal Comune di Fano, in particolare dagli Assessorati alla Memoria ed alle Pari Opportunità, proprio per ricordare il terribile genocidio avvenuto nella storia recente, accaduto a pochi passi da casa nostra.

Prima dello spettacolo, alle 20.30, il pubblico verrà accolto con il rito del caffè bosniaco.

Per partecipare è necessaria la prenotazione che si può fare chiamando durante l’orario di apertura della Memo al numero 0721 887 343.

Roberta Biagiarelli, attrice, autrice, documentarista e progettista teatrale fanese, scrive insieme a Simona Gonella il monologo teatrale “A come Srebrenica”, basandosi sul libro di Luca Rastello  “La guerra in casa” pubblicato da Einaudi.

Lo spettacolo è prodotto da Babelia & C.- progetti culturali, la compagnia fondata nel 2002 da Roberta Biagiarelli che si dedica alla produzione, ricerca ed interpretazione di temi sociali, storici e politici.

Roberta Biagiarelli sola sul palco per più di un’ora diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli Interessi di Politica Internazionale, hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone. Questo “spettacolo” ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici: Aggressori e Aggrediti.

 

Intorno al 9 luglio 1995 l’armata serbo bosniaca attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio 1995, giorno in cui le unità serbo bosniache entrano in Srebrenica.
Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi.

Ma il massacro di 9.000 civili di quella metà di luglio del 1995 è solo l’epilogo di una storia iniziata tre anni prima, una storia di Assedio.

Dicono: chi è sopravvissuto a Srebrenica non può dire di avere sentimenti in corpo, e chi non l’ha conosciuta non può dire di aver visto la guerra in Bosnia. È per questo che abbiamo voluto raccontare l’assedio e la caduta di Srebrenica.

“Io sono nata in un paese davanti al mare…”, una donna torna bambina scrutando l’orizzonte. “Cosa c’è dall’altra parte?” si chiede. Una domanda semplice, ma scopriamo che certe domande non ce le facciamo mai. O almeno, quella domanda non ce la siamo fatta, quando la risposta era una, e semplice: dall’altra parte del mare c’è una terra e una guerra.

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