FANO – Danni su danni dalla mancanza del dragaggio del fondale del porto di Fano. La cooperativa di pescatori Coomarpesca continua a pagare le conseguenze del blocco del porto che impedisce l’accesso anche al catamarano da ricerca “Andrea” del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna al quale, la cooperativa, fornisce il carburante per le sue attività.
La nave da pesca scientifica, base delle attività del professor Corrado Piccinetti, responsabile del Laboratorio di biologia marina e pesca di Fano (Pu), non riesce più ad accedere al porto fanese per fare rifornimento nell’impianto gestito dalla Coomarpesca con cui ha un contratto annuale di fornitura per un valore di 67 mila euro. Un impianto ormai di difficile utilizzo anche per le imprese associate e che rischiano la chiusura.
“La vicenda del porto è per noi un drammatico stillicidio – commenta Marco Pezzolesi, direttore di Coomarpesca -, ormai ogni giorno ci aspettiamo il peggio e le novità, come questa, non sono mai positive. Il mancato accesso al porto dell’Andrea ci causerà un danno economico di oltre 16 mila euro anche se lo stesso Dipartimento ci ha chiesto un servizio sostitutivo per il rifornimento sul quale stiamo lavorando. Lasciando il porto di Fano vengono meno anche tutti i lavori e servizi di cui ha necessità un motopeschereccio, lavori che dovranno essere eseguiti altrove. Ci dispiace dover constatare, ancora una volta, che sull’economia del porto fanese, sul suo indotto e sui posti di lavoro che il sistema offre, si fanno solo chiacchiere”.