Sanità, Circolo Nuova Fano: “operatori sotto pressione”

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FANO – Il Circolo Nuova Fano attraverso Stefano Pollegioni si fa portavoce del malessere degli operatori sanitari dell’Azienda sanitaria Marche Nord che comprende gli Ospedali di Pesaro e Fano . Pollegioni che si è dimesso da poco tempo dal Partito di Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni, continua la sua battaglia in difesa del diritto di curarsi dei cittadini sposando come Nuova Fano le linee del Comitato Regionale Pro-Ospedali guidato da Carlo Ruggeri. Infatti dichiara :

La Regione marche con la delibera 640 del 14 maggio 2018 ha prescritto l’overbooking delle prestazioni ambulatoriali, ovvero l’obbligo di prenotare il 20% di prestazioni in più nelle liste delle attività ambulatoriali di tutte le aziende sanitarie e ospedaliere.

La delibera citata entra in aperta opposizione all’art.72 del codice di deontologia medica che recita : “ il medico dipendente o convenzionato deve esigere da parte della struttura in cui opera ogni garanzia affinchè le modalità del suo impegno non incidano negativamente sulla qualità e l’equità delle prestazioni, nonché sul rispetto delle norme deontologiche. Il medico non deve assumere impegni professionali che comportino eccessi di prestazioni tali da pregiudicare la qualità della sua opera professionale e la sicurezza del malato.” L’articolo nasce per tutelare la qualità delle prestazioni sanitarie che, in un unità di tempo, diminuisce quanto più le prestazioni aumentano.

Siamo a conoscenza di una recente riunione del sindacato CIMO all’Ordine dei Medici di Pesaro, tenutasi proprio a seguito delle problematiche sopra descritte legate all’organizzazione del lavoro ospedaliero nell’Azienda Marche Nord. Purtroppo in quella importante riunione nessun primario ospedaliero si è presentato. Forse tale assenza va giustificata con il fatto che per i primari non esiste un problema di organizzazione sanitaria come invece viene generalmente percepito dalla stragrande maggioranza del personale sanitario che dirigono? O magari alcuni di essi concepiscono il ruolo di primario solo in funzione dell’attività medica privata? Speriamo di no, anche se ci teniamo a sottolineare che il ruolo di primariato non si limita ad un aumento di mansioni e retribuzioni rispetto ai sottoposti, ma richiama ad una maggiore responsabilità verso il proprio reparto e verso gli utenti. L’azienda sanitaria Marche Nord va ricordato che rimane (ancora) un servizio pubblico a cui i ruoli apicali devono rispondere con senso di responsabilità !!!

Purtroppo noto con grande amarezza che ad oggi non si è ancora registrata, salvo rari casi, una vera e propria opposizione dei primari alla delibera regionale, che richiederebbe volumi prestazionali troppo onerosi in relazione alla forza lavoro attualmente disponibile. Questo atteggiamento forse è determinato dalla paura di ritorsioni di quella politica che anche nella Marche ha sempre gestito militarmente la sanità pubblica (si pensi solo alla pratica delle nomine politiche dei primari che rappresenta la massima tracotanza del potere politico-amministrativo). Dunque non è falso affermare che ciò che l’amministrazione regionale del Presidente Luca Ceriscioli ha finito per imporre ai malati marchigiani ed alle loro famiglie è la svilente mortificazione della professionalità dei professionisti sanitari e dei relativi sindacati che devono abbassare il capo alla tradizionale dittatura sanitaria del centro sinistra marchigiano.

Aumentando gli oneri lavorativi del personale sanitario incrementando i ritmi, l’intensità e la quantità del carico di lavoro individuale del singolo sanitario, medico e non-medico sicuramente accorcerà nel breve periodo le liste di attesa ma poi nel medio e lungo periodo genererà un effetto boomerang che porterà al collasso l’intero sistema di salute pubblica. Al danno di questa situazione si aggiunge la beffa, cioè la mancata retribuzione del lavoro straordinario negata da parte delle amministrazioni e dei direttori generali votati al crudo risparmio anche se ottenuto sulle spalle dei sottoposti grazie al senso di responsabilità dei sanitari.

Il Partito Democratico marchigiano ed il suo Presidente Ceriscioli sono riusciti in una opera incredibilmente scellerata: hanno da una parte peggiorato le prestazione sanitarie obbedendo alla politica dei tagli lineari e dall’altra hanno aumentato la mole di lavoro del personale sanitario e para sanitario obbligandoli a turni massacranti. Cosi facendo il Centro Sinistra ha scontentato in un solo colpo utenti e personale sanitario!!

Presto a Fano e a Pesaro si voterà per le amministrative così come per il rinnovo del consiglio regionale. Speriamo che malati, medici ed operatori sanitari capiscano che l’unico modo per salvare la sanità pubblica regionale e provinciale è quello di mandare a casa chi per più di cinquanta anni l’ha progressivamente smantellata.

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