Ruba in diciassette esercizi commerciali, in carcere un 33enne fanese – VIDEO

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FANO – Il 23 novembre 2014 i Carabinieri di Fano effettuano una perquisizione ad un uomo sospettato di essere l’autore del furto al bar “Polvere di Caffè” in zona S. Orso. Dentro la propria abitazione trovano la conferma dei loro sospetti. Rinvenuti e sequestrati sigarette, gratta e vinci e il fondo cassa asportato.

Tale intervento non è stato del tutto casuale ma inserito nel contesto di un’attività investigativa articolata e complessa condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Fano e del Nucleo Operativo e Radiomobile.

Stesso discorso per l’arresto operato il 9 ottobre 2014 a Cattolica nei confronti dello stesso uomo, dove, con la collaborazione dei Carabinieri del posto, si era tentato di interrompere l’attività delittuosa e al contempo trovare conferme all’attività tecnica in atto.

I Carabinieri di Fano erano sulle orme dell’uomo fin dall’agosto del 2014. Dopo alcuni furti condotti verso obiettivi similari e con la stessa tecnica i Militari hanno cominciato ad analizzare e comparare i fatti.

In pratica gli obiettivi erano sempre esercizi pubblici e la tecnica di apertura e penetrazione assai rudimentale: spesso un semplice piede di porco bastava a vincere infissi in alluminio o porte di sicurezza.

Dall’osservazione di alcune telecamere private era possibile raccogliere elementi utili ad individuare un primo sospettato ed avviare un’attività di osservazione e pedinamento. Dai primi servizi si appurava che l’uomo si muoveva sempre solo e nel cuore della notte utilizzando una bicicletta. Questo rendeva il pedinamento particolarmente complicato. Avviata un’attività tecnica, “c.d. pedinamento elettronico”, è stato possibile appurare che l’uomo, individuato l’obiettivo che offriva una difesa passiva facilmente superabile, la notte si armava di attrezzi atti allo scasso e iniziava il percorso. Molti i tentativi non andati a buon fine a causa dell’incapacità di vincere sistemi di sicurezza minimi e molti i casi in cui si è dovuto accontentare di bottini esigui. Spesso solo il fondo cassa ed in un caso addirittura della sola cassettina posta sul bancone per raccogliere le offerte per l’associazione ADAMO, onlus di Fano.

Benché le attività intermedie avessero limitato la libertà dell’uomo in quanto sottoposto alla detenzione domiciliare, grazie ad un permesso ottenuto per motivi di lavoro che gli consentiva di uscire alle 3.00 di notte, questi ha continuato ad imperversare per il centro cittadino di Fano razziando i locali del denaro presente nelle casse.

Dopo una lunga attività, i Carabinieri sono riusciti a riscostruire i suoi percorsi, gli esercizi commerciali aggrediti, individuato i locali compiacenti che cambiavano le monetine in banconote e trasmesso gli atti al P.M. dott.ssa Valeria Cigliola Sostituto Procuratore della Repubblica di Pesaro, titolare dell’indagine.

Il 20 dicembre il Dott. Raffaele Cormio, GIP del Tribunale di Pesaro, emetteva l’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di TROTTA Filippo, 33enne fanese in quanto ritenuto responsabile dei furti tentati e consumati commessi nei seguenti esercizi commerciali:

1. Panificio “Bellocchi”, Fano, loc. Rosciano, via Cespi, 31, fatti avvenuti il 26 agosto 2014;

2. Bar “Breakfast”, Fano, via IV Novembre, 85, fatti avvenuti il 1 settembre 2014;

3. Gelateria “non solo gelato”, Fano, via Tommasoni, 21, fatti avvenuti il 12 settembre 2014;

4. Macelleria “Omiccioli”, Fano, via Togliatti, 11, fatti avvenuti il 6 settembre 2014;

5. Piadineria, Fano, via Arco di Augusto, 55, fatti avvenuti il 12 settembre 2014;

6. Bar “110 & LODE”, Fano, via Galilei nr. 26, fatti avvenuti il 18 settembre 2014;

7. Parrucchiera “Annè”, Fano, via Colombo, 10, fatti avvenuti il 19 settembre 2014;

8. Chiosco Di Fiori, Fano, via della Giustizia, fatti avvenuti il 19 settembre 2014;

9. “Pino Bar”, Fano, via Mure Augustee, 11, fatti avvenuti il 28 settembre 2014;

10. Bar “Samsara Beach”, Fano, viale Adriatico, 120, fatti avvenuti il 28 settembre 2014;

11. Bar “Urban Cafè”, Pesaro (PU), via Galilei, 40, fatti avvenuti il 30 settembre 2014;

12. Ristorante “Taverna dei Pescatori”, Fano, piazzale Calafati, fatti avvenuti il 2 ottobre 2014;

13. Pub “Green Pub”, Fano, via Mura Malatestiane, 7, fatti avvenuti il 2 ottobre 2014;

14. Bar “Circolo Arci”, Fano, loc. Rosciano, via Cespi, 2, fatti avvenuti il 5 ottobre 2014;

15. Bar “Polvere di Caffè” Fano, via Bellandra, 138/b, fatti avvenuti il 23 novembre 2014;

Durante l’esecuzione della misura i Militari rinvenivano banconote e monete per un importo pari a quasi 1.500 euro. Dagli elementi raccolti nell’immediatezza era possibile ipotizzare che l’uomo si fosse reso responsabile di altri furti quali quelli avvenuti presso:

16. Circolo ACLI di Sant’Orso, fatti avvenuti il 10 dicembre 2014;

17. Frutteria “Frescofrutta” sito in Fano via Flaminia, 1, fatti del 20 dicembre 2014;

Il Trotta è stato condotto nel carcere di Pesaro a disposizione dell’A.G.

L’assenza di un sistema di video sorveglianza nel comune di Fano ha complicato la conduzione dell’indagine limitando la possibilità di intervenire con maggiore tempestività.

Il contrasto dei reati predatori rimane per l’Arma dei Carabinieri la priorità: l’anno si conclude con 125 persone arrestate e 946 denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il solo Comando della Compagnia Carabinieri di Fano e delle Stazioni Carabinieri dipendenti.

La stragrande maggioranza delle misure vanno a colpire proprio gli autori di furti e rapine.

Trotta Filippo - foto

5 COMMENTS

  1. Permesso per uscire alle tre di notte??? Che schifo… erano mesi che l’avevano beccato e nonostante questo era libero di agire… spero che ora almeno gli diano un calcio nel culo e lo rimandino a Foggia con divieto di tornare nelle marche. ..

  2. Spero che lo mettano in carcere a lavorare duro finché non ha risarcito tutti i danni e restituito il maltolto. Purtroppo questa è una dolce speranza già destinata a fallire. Vedrete che con le leggi italiane, sarà fuori e libero prima che i Carabinieri abbiano finito tutte le scartoffie necessarie per poterlo punire. Che schifo di leggi e di giustizia!

  3. Che la legge italiana è penosa si sapeva !!!! Ma voi non sapete in che situazione si può trovare una persona quindi non avete il diritto di giudicare ! Cercate di tenerveli per voi i commenti;)

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