Ricci e Papalini: «Accordo Comune- Confindustria per restaurare opere dei Musei Civici»

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PESARO – Tele seicentesche di Luca Giordano, Carlo Rosa e Giovanni Maria
Luffoli per l’incipit del nuovo allestimento di Palazzo Ciacchi. Opere che fanno da
scenario alla sigla del sindaco Matteo Ricci e del presidente degli industriali Mauro
Papalini, con cui Comune e Confindustria rinnovano l’intesa per «conservare e
promuovere» le collezioni dei Musei Civici. Anche con restauri ad hoc finanziati
dall’associazione degli industriali. La formula è «la concessione in uso» a Palazzo
Ciacchi di «opere non esposte» a Palazzo Mosca. Si tratta della prosecuzione del
progetto pubblico-privato, sottoscritto per la prima volta nel 2006 dalle due parti. E
concretizzato due anni dopo, con una convenzione di durata decennale, attraverso
l’esposizione di ceramiche e dipinti restaurati, provenienti dai depositi dei Musei. Ai
dipinti e alle ceramiche, si aggiungeranno nel rinnovo le arti decorative. Con sculture
in bronzo, marmo, porfido e alabastro, oltre alle specchiere in legno intagliato e
dorato. In totale, si parla di 60 opere dal XVII al XIX secolo, in gran parte
provenienti dalle raccolte della marchesa Vittoria Mosca. Ventiquattro manufatti (otto
dipinti, otto ceramiche e otto arti decorative) saranno restaurati con interventi
finanziati da Confindustria. ‘Mito e devozione’ è il filo conduttore del nuovo
percorso.
STRATEGIA – Spiega Matteo Ricci: «Confindustria si conferma a pieno titolo
dentro la strategia di sviluppo culturale della città. Le imprese del territorio
sostengono gli sforzi culturali che stiamo facendo. Oggi rinnoviamo e rilanciamo,
valorizzeremo sempre più il patrimonio dei Musei. In tanti vedranno opere che
ancora non conoscono e visiteranno un edificio storico. Del resto portiamo avanti un
disegno di sviluppo economico, che ruota intorno alla cultura». Prosegue il sindaco:
«E’ l’anno del 150esimo di Rossini, abbiamo ottenuto il riconoscimento Unesco sulla
musica. Ma investiamo anche sul patrimonio e Confindustria, nel disegno, è
sicuramente uno dei soggetti organizzati più importanti». Ancora: «Tutti i passi che
faremo sulla cultura, incluso quello odierno, hanno l’orizzonte della candidatura a
‘capitale europea’ della cultura 2033. Vorremmo affrontare la sfida insieme a Urbino,
nel segno dell’Unesco: siamo le uniche realtà co-capoluogo di provincia. L’abbinata
tra Rossini e Raffaello può essere un’offerta di carattere europeo». Evidenzia Mauro
Papalini: «Dopo dieci anni rinnoviamo la convenzione con i Musei Civici per la
nostra sede museale. Un’idea partita nei primi anni Novanta con il ‘past president’
Catervo Cangiotti e il direttore Salvatore Giordano, grazie all’impegno dell’ex
assessore Simonetta Romagna. Investiamo sui restauri: le opere possono riacquisire la
loro dignità. In Confindustria siamo l’unica realtà con una sede museale. Gli
imprenditori associati hanno formato un ‘comitato cultura’: si autotassano per
finanziare gli interventi. Di recente abbiamo chiuso un accordo di restauro per la
'Testa di fanciullo' del Barocci, rubata a Urbino e ora recuperata. La firma odierna è
un segnale di sensibilità verso il territorio».
DISEGNO – Sottolinea il vicesindaco Daniele Vimini: «L’opportunità offerta da
Confindustria amplia il percorso di ‘museo diffuso’. Oltre agli eventi che
promuovono la specificità del territorio, vogliamo scommettere sulla riconoscibilità e
sull’identità di città d’arte. L’impegno dell’associazione degli industriali, negli ultimi
anni, ha garantito la fruibilità al pubblico delle collezioni nei venerdì pomeriggio con
ottimi risultati. Ora vogliamo puntare anche sulle ‘Stradomeniche’, oltre che sul
calendario di manifestazioni su cui mettiamo l’accento. Dalla ‘Notte dei musei’ alle
‘Notte Rosa’, passando per le altre occasioni dove la città si presenta con forza
comunicativa». Quindi: «Nell’offerta complessiva proporremo la visita a Palazzo
Ciacchi, attraverso un racconto mirato e di qualità. L’obiettivo è creare nuove
modalità di interesse del pubblico». Nell’intesa entrerà anche la Card dei musei, «che
in questi ultimi quattro anni ha coinvolto novemila utenti entro un raggio di 100
chilometri da Pesaro. Confindustria ha sposato e rilanciato la strategia culturale di
valorizzazione del patrimonio». Commenta il titolo del percorso, il direttore di
Confindustria Salvatore Giordano: «Il mito fa sognare. Per farlo, bisogna avere
progetti di lungo respiro. Significa assumere comportamenti fruttuosi per le
generazioni future. La devozione induce alla riflessione, all’acutezza dello spirito. E’
importante avere spiritualità per declinare il mito. Se viviamo nella bellezza, i
comportamenti dei cittadini sono migliori. All’epoca siamo stati i primi in Italia ad
avere una convenzione del genere, poi adottata come modello nazionale. E’ un pezzo
di storia che si rinnova».
INTESA – Si legge nel testo dell’accordo siglato da Ricci e Papalini: «Il Comune
concede in uso a Confindustria opere dei Musei Civici non esposte. Confindustria
realizza l’allestimento a Palazzo Ciacchi». Garantendo «adeguate condizioni
conservative» e provvedendo al restauro, qualora fosse necessario. L’arco temporale
dell’intesa è «a tempo indeterminato». In ogni caso, si specifica nel protocollo,
l’accordo varrà «per un periodo non inferiore ai dieci anni». Il percorso espositivo,
concertato tra le parti, sarà inserito nel circuito museale cittadino.
Una convenzione definita dagli uffici di Comune e Confindustria regolerà gli aspetti scientifici e
tecnici, «fatto salvo il parere della Soprintendenza». Infine: «Saranno garantite
adeguate opportunità di fruizione della collezione da parte del pubblico generalista,
scolastico e specialistico. Anche in sinergia con altre progettualità simili della città,
nell’ambito del circuito ‘Pesaro Musei’».

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