Quando il cinema diventa azzardo: le slot machine ispirate al piccolo e al grande schermo

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Libri, film, video musicali, cortometraggi, opere teatrali, serie tv. Ogni prodotto che poi viene trasformato in gioco, o slot machine, a conferma della tesi di Calvino: i classici, quando diventano tali, non muoiono mai. Il successo di alcune produzioni in particolare, da un certo punto di vista, è imperituro, e non ha soprattutto alcun tipo di confine.

Libri che diventano film, film che diventano libri e poi serie tv. Fa parte del grande gioco dell’arte, che fondamentalmente è un eterno ritorno. Quante volte il libro scalza il film, quante altre invece il film scalza il libro. Storie di arti che non tramontano. E che passano da un canale all’altro: si pensi a film poi diventati serie tv, come ben dimostra il caso di Gomorra. O a libri poi diventati giochi per console, poi serie tv, come The Witcher. Ogni settore è coinvolto in questo tam tam, in Italia e nel mondo. Di esempi se ne potrebbero citare a centinaia ma probabilmente tutte queste forme di arte e di intrattenimento trovano il loro punto d’arrivo e d’incontro nel mondo dei videogiochi. Dalla seconda metà degli anni ottanta, i prodotti videoludici, complice lo sconfinato successo delle console di casa Sony e casa Microsoft, sono diventati una tendenza, un cult, ad ogni latitudine. Con film, libri, musica e serie tv i videogame non vivono un dualismo, ma una condizione di coesistenza, prospera ed austera. Il mondo variegato del gambling è costantemente ispirato dalle altre arti poc’anzi citate, ma anche lo stesso mondo di queste arti è influenzato dal gioco. Molte produzioni di Hollywood, su tutte la serie “Ocean’s”, testimoniano questa tendenza.

Non sarebbe stato possibile ciò se prima non ci fosse stata la più grande rivoluzione del mondo contemporaneo, quella digital revolution che ha stravolto un mondo ed ha reso possibile la nascita di una nuova era. La stessa rivoluzione digitale ha consentito un po’ ai libri di uscire dalle pagine, ai film di uscire dagli schermi, ai videogiochi stessi di uscire dalle console. Il tutto per proiettare i lettori, gli spettatori e i giocatori in una nuova realtà, virtuale ed artificiale sì ma fino ad un certo punto. Il tutto grazie alla garanzia della gamification, l’insieme di tutte quelle pratiche legate inizialmente al mondo dei videogiochi e applicate poi in contesti ed ambienti non ludici. PlayStation ed xBox in questo senso hanno fatto tendenza, ma anche le app uscite per gli smartphone e i tablet hanno dato il loro prezioso contributo. Non mancano, come abbiamo già anticipato, i grandi capolavori della letteratura, non solo linguistica ma anche cinematografica, degli ultimi cent’anni: Star Wars, il Signore degli Anelli, il Padrino, Scarface, 007, lo Hobbit e via dicendo. Prodotti poi confluiti in videogame e viceversa, come ben dimostrano le tante slot machine a tema cinematografico, o ispirate dai grandi capolavori della letteratura mondiale, uscite negli ultimi tempi, capaci di catalizzare le attenzioni dei giocatori. Il gioco d’azzardo, grazie all’esplosione del fenomeno slot machine, probabilmente più di tutti ha contribuito ad assottigliare le distanze tra generi, creando prodotti innovativi tanto da un punto di vista meramente ludico, tanto da un punto di vista esperienziale, emotivo ed emozionale.

Non mancano, in questo senso, tantissimi esempi. Dalle slot machine capolavoro ispirate al sempreverde universo Marvel, con le celebri produzioni Playtech,sugli Avengers, e sui personaggi nati dalla mente del compianto Stan Lee, Hulk e i suoi fratelli, fino alle slot a tema Jumanji, Matrix e Vikings, giusto per non far risentire nessuno. Dal grande, al piccolo fino al digitale. Un’evoluzione che non ha fine, che sbarca su cellulari e console. E che è pronta a raggiungere nuove, inaspettate vette.

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