Pesaro, screening scuole medie, Ricci: “Sbagliato chiudere. Dai tamponi fatti, a Pesaro sono sicure”

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PESARO – Al termine della seconda giornata di screening, con la notizia della chiusura delle scuole medie anche nella provincia di Pesaro e Urbino, il sindaco Ricci fa il punto. «Sono ore difficili –spiega –  perché in tutta Italia stanno aumentando i contagi a causa delle varianti. Si è concluso lo screening delle scuole medie, con un’alta affluenza: su 1713 tamponi, solo 4 ragazzi sono risultati positivi». Dati di un’importante operazione, “Scuole Sicure”, voluta per la seconda volta dal Comune di Pesaro per monitorare e permettere lo svolgimento della scuola in sicurezza.

I numeri. Su «Su 1713 tamponi effettuati alle medie, 4 ragazzi sono risultati positivi. Un dato importante che dimostra quanto sia importante lo screening: da un lato impedisce ai positivi di contagiarne altri, dall’altra ci fornisce una fotografia della scuola, ad oggi sicura». La decisione di chiudere le scuole medie anche nella nostra provincia è sbaglia, secondo il sindaco Ricci, che aggiunge: «Oggi ne ho parlato con il presidente Acquaroli, presentandogli i dati del monitoraggio».

Ieri i tamponi al personale educativo e ausiliario: su 562, 5 docenti positivi, alta affluenza anche per lo screening delle scuole superiori di questo pomeriggio. «La dimostrazione che tanti ragazzi, in maniera responsabile, vogliono controllarsi per il bene delle proprie famiglie». Un modello Pesaro, «che chiediamo di allargare a tutto il Paese. Nel suo insediamento Draghi ha parlato dell’importanza della scuola in presenza, pochi giorni dopo è stata chiusa. Fondamentale lo screening come abbiamo fatto, grazie al supporto di AIL Pesaro, Croce Rossa e Protezione Civile. Unico modo per garantire la riapertura della scuola, visto che i più giovani saranno gli ultimi ad essere vaccinati».

Vaccini. Sul tema vaccini, il punto del sindaco Ricci: «Come detto ieri, un unico posto per la vaccinazione è insufficiente. Ne abbiamo chiesti 4 tra Pesaro, Vallefoglia, Gradara, Tavullia, Gabicce e Monbaroccio. Oggi a supporto della nostra tesi c’è il “dl Sostegni” emanato dal Governo, che prevede un punto di vaccinazione ogni 40mila abitanti: ciò che abbiamo chiesto noi». Nel frattempo raddoppia lo spazio alla Celletta: «Grazie all’impegno degli assessori Della Dora e Belloni abbiamo individuato nella palestra della Celletta uno spazio adatto per l’operazione, insieme al centro Monaldi».

Casi in aumento. «Nella nostra provincia sono aumentati i casi, manteniamo alta la guardia. Dalla prossima settimana vorremmo allargare lo screening anche al mondo dello sport».

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