Mondolfo, il Bastione Sant’Anna è tornato a splendere: finalmente restituito alla collettività – VIDEO

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MONDOLFO – E’ stata una mattinata intensa e ricca di soddisfazioni quella vissuta sabato dagli amministratori locali e dai cittadini presenti all’inaugurazione del Bastione Sant’Anna situato nel centro storico del paese.
Dopo decenni di chiusura, sono terminati i lavori di restauro dei locali e sabato 26 marzo alle ore 10.00, è avvenuta l’apertura al pubblico che è coincisa con la prima giornata del Fai di primavera.
340mila euro, – 280mila dei quali ottenuti grazie ad un contributo regionale ed alla collaborazione della Fondazione Carifano insieme ai fondi delle casse comunali -, sono stati i soldi necessari per riqualificare i suggestivi locali situati tra via Genga, via Mazzini e via Vandali.
Quella del Bastione Sant’Anna è una lunga storia risalente al XVI secolo, il periodo della sua costruzione, dopo i danneggiamenti subiti durante l’assedio di Mondolfo avvenuto nel 1517.
Negli anni successivi ospitò un monastero al cui interno erano presenti dei giardini con particolari piante di limoni e rose gialle e rosse, le cui tinte ricordano i colori simbolo del comune (giallo-oro) e le perdite subite durante i combattimenti (rosso).
Inaccessibile per decenni, grazie ai lunghi e complessi interventi di restauro curati dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Ancona e Pesaro-Urbino, i residenti del posto e non solo, ora potranno usufruire di un ulteriore affascinante luogo da visitare.
Numerosi i lavori effettuati al suo interno, a partire dagli interventi sismici necessari per mettere in sicurezza gli spazi sotterranei, alla creazione di collegamenti con le cantine del monastero dell’epoca e con l’elegante Giardino Martiniano che si trova sulla parte superiore della costruzione.
All’interno degli spazi allestiti per l’occasione, è possibile visitare anche una mostra riservata al poliedrico artista Francesco di Giorgio Martini.
Un’esposizione dedicata a “Terre Martiniane”, un programma inizialmente sostenuto dal Comune, successivamente inserito dalla Regione Marche tra i progetti speciali del piano triennale della cultura, ed ideato in un momento alquanto delicato come quello della pandemia.
Un unico scopo: rilanciare il territorio dal punto di vista sociale, culturale, turistico e favorire la conoscenza di una delle maggiori figure artistiche più contese del Rinascimento italiano.
Presenti al taglio del nastro il sindaco Nicola Barbieri ed alcuni componenti della giunta comunale, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il prefetto di Pesaro e Urbino Tommaso Ricciardi ed alcuni consiglieri regionali.
“Occorre rimettere al centro le nostre bellezze e le nostre capacità. Il nostro entroterra rappresenta una parte nevralgica e non periferica nella visione della regione”, ha commentato con determinazione il presidente Acquaroli.
Un impegno notevole di tutti gli enti preposti che hanno lavorato insieme, ma soprattutto, un punto di partenza per restituire ad uno dei Borghi più belli d’Italia un luogo unico da visitare.

Cristiana Guerra

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