Maltempo, Ginesi: “L’abbandono dell’incontro pubblico di Giuliani è una mancanza di rispetto”

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FANO – “L’abbandono dell’incontro Pubblico, (indetto dal Primo Cittadino in data venerdì 13 febbraio 2015 sulla mareggiata del 5/6 febbraio 2015,) del rappresentante di Confartigianato Sig Andrea Giuliani, ha dimostrato che non si è messo nei panni dei cittadini del rione le “Brecce”, oltretutto così
abbandonando l’aula di discussione non solo ha umiliato i cittadini “le Brecce” ma è mancato di rispetto a tutte le Istituzioni presenti e si è palesemente contraddetto, infatti più volte ebbe a dichiarare di “lottare” uniti residenti e bagnini.
Ricordo a Giuliani, che i cittadini che hanno subito i danni, sono quelli che pagheranno due volte, uno per i propri danni, due anche per i danni delle concessionarie di spiaggia.
SARANNO GLI UNICI CHE PAGHERANNO.
Questo signore ogni volta che si parla di intervenire nelle difesa di via Ruggeri (strada pubblica), è sempre pronto a contestare.
Lo ha fatto anche nell’agosto 2007, si è opposto, al pennello in costruzione tra Via del Bersaglio e Via Ruggeri.
Riporto alcune righe tratte dall’articolo del Messaggero del 01 agosto 2007.
Ed è sempre nell’ottica della prevenzione che dalla Confartigianato arrivi l’altolà all’avvio dei lavori per la protezione del litorale di spiaggia libera a Sassonia 3, lungo viale Ruggeri, almeno finché il progetto preveda soltanto la difesa di un tratto di costa. “Alla Regione dice Giuliani – abbiamo già inviato due note per chiedere l’intervento a tutto il litorale compreso tra la zona della pista dei go-kart e il laboratorio di biologia marina. Limitare i lavori nel tratto di viale Ruggeri significherebbe spostare l’erosione più a nord dove ci sono concessioni balneari, come Bagni Sergio…”
In altri termini quanto sopra affermato dal Sig, Giuliani ha fatto si che ne la Regione ne il Comune prendessero le necessarie decisioni per salvaguardare la città dalle mareggiate.
Ciò detto porgo alla Vostra attenzione gli atti consiliari dell’Assemblea Legislativa Marche seduta n. 110 Martedì 12 marzo 2013.
Paolo Eusepi, oggi porterò in giunta una proposta di delibera che ci vedrà sottoscrittoti della famosa carta di Bologna, perché i cambiamenti climatici piuttosto repentini verificatosi negli ultimi anni rendono, secondo noi secondo le Regioni costiere del Mare Adriatico un’analisi precisa da sottoporre alla comunità Europea. Questo litorale, con i nuovi eventi climatici, abbisogna di una nuova progettualità, sopratutto, in vista del nostro Piano della Costa che dovrà mi dicono gli uffici, arrivare in aula entro fine del 2013 primi del 2014. “Variante al Piano di Gestione Integrata dell’Area Costiera” L.R n. 15/2004 deliberato il 21 Luglio 2014 n. 868.
Ancora, il piano di Costa è stato strutturato male, perché i fondi, i quattro milioni e duecento mila euro, sono stati assegnati da tempo alla nostra Regione per risolvere il problema di quel tratto di costa e ancora non sono stati assegnati ad un progetto, per colpa della politica. Questo rimbalzo di responsabilità tra Comune e Regione e viceversa è un aspetto che non può riguardare coloro che sono residenti su quel territorio, coloro che hanno investito,coloro che sono vittime di quella politica che non riesce a dare una risposta nonostante la presenza di fondi. Molto spesso si dice “ per risolvere questo problema non ci sono i soldi” in un caso i soldi ci sono ma non si riesce ad intervenire, perché non si riesce ad individuare la progettazione definitiva. A me preoccupa molto questo aspetto del non riuscire ad individuare la progettazione definitiva, perché non vorrei che alla fine quei soldi venissero spesi per finalità diverse rispetto a quelle per cui sono stati assegnati alla nostra Regione.
Proseguendo, è insostenibile, perché non abbiamo la possibilità di difendere le civili abitazioni,…
Di seguito, la sollecita cantierizzazione dell’intervento di Via Ruggeri non sarebbe comunque ipotizzabile in tempi brevi. – soluzioni efficaci e durevoli da condividere con il Comune di Fano, non si esiterà a richiedere al Ministero la ratifica formale del finanziamento con fondi regionali dell’intervento oggetto dell’interpellanza, in quanto ritenuto improcrastinabile delle persone coinvolte così come la fruibilità dell’area a fini funzionali.
In fine come si interviene in altre provincie, la questione del fermano si sono spesi 60 milioni di euro, non è una cifra da poco anche se ne sono stati previsti 167, ma la situazione con le mareggiate dell’autunno scorso è tornata esattamente al punto di partenza”.

Per il Comitato
Mauro Ginesi

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