Fondazione Migrantes: “Chiudere le porte ai migranti indebolisce”

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FANO – “La chiusura di alcune regioni del Nord all’accoglienza di persone salvate nel Mediterraneo e approdate nei nostri porti, la maggior parte delle quali non sono clandestini – come purtroppo si sente ripetere, anche in senso dispregiativo – ma con il diritto a una forma di protezione internazionale, è un segnale non solo negativo di solidarietà di alcuni governatori di una parte del nostro Paese, ma anche una negativa indicazione di credibilità dell’Italia che si appresta, nei prossimi giorni, a convincere i Paesi europei ad un piano sull’immigrazione che prevederebbe il ricollocamento o l’insediamento di persone che sbarcano sul territorio italiano. Se poi aggiungiamo la mancata credibilità della forma di gestione delle strutture di accoglienza dei rifugiati nel nostro Paese, alla luce della vergognosa vicenda di “mafia capitale”, il rischio è che l’Italia rimanga ulteriormente sola nella gestione dell’accoglienza. In questo momento, forse, sarebbe preferibile da parte delle regioni sostenere i Comuni, soprattutto gli oltre 7500 che non hanno ancora dato un segno concreto di accoglienza, di sostenere una solida e diffusa struttura di accoglienza, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e con il mondo dell’associazionismo e del volontariato anche ecclesiale, in una rete che aiuti a costruire nuove buone prassi di accoglienza e che, nello stresso tempo, contribuisca a recuperare credibilità in Europa”.

S. E. Mons. Guerino Di Tora – Presidente Fondazione Migrantes

Mons. Gian Carlo Perego – Direttore Generale Fondazione Migrantes

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