Fano, 30enne tenta il suicidio alla stazione. Salvato dal Dg di Marche Nord, Maria Capalbo

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FANO – “Mi tremano ancora le gambe dalla paura”. E’ ancora emotivamente scossa Maria Capalbo, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord, al termine di un’avventura che suo malgrado l’ha vista protagonista questa mattina alla stazione dei treni di Fano. Alle 7.45, la Capalbo era sulla banchina in attesa di salire sul regionale diretto a Ancona, dove in mattinata aveva in programma una riunione di lavoro con il presidente Ceriscioli. A un certo punto il suo sguardo finisce su un giovane, che subito dopo l’annuncio dell’arrivo del convoglio, lascia il suo zaino a terra e si dirige sul binario tre, accovacciandosi con le spalle rivolte al treno. La Capalbo capisce subito le cattive intenzioni del ragazzo, inizia a urlargli frasi del tipo ”cosa fai, vieni via di là”. E in un crescendo di concitazione e tensione, la Capalbo cerca aiuto tra i passeggeri in attesa come lei, nella speranza di avere manforte. “Di quelli che erano lì a aspettare il treno, racconta sconsolata, soltanto una avvocatessa mi ha aiutato chiamando il 113, gli altri si sono dileguati tutti”. Nel frattempo il giovane 30enne, spaventato dalla reazione della Capalbo si rialza in piedi e ritorna sulla banchina. Lei lo raggiunge e inizia a parlargli con toni ancora concitati, un misto tra amore materno e rabbia per l’insano gesto. Scoprirà che si tratta di un giovane di Fano, che abita con il padre in un quartiere periferico della città. “E’ un periodo dove va tutto storto – mi ha raccontato -, e mentre mi parlava lo guardavo fisso in quegli occhi verdi oliva, intensi ma spenti, di uno che sembra smarrito e non sa più cosa fare”. Intanto la polizia, arrivata subito in stazione dopo la chiamata, ha preso in consegna il giovane. In queste ora sta cercando di capire le cause che lo hanno spinto a voler incontrare la morte. La Capalbo, invece, è riuscita a salire sul treno per Ancona, ricevendo anche i complimenti del capotreno. Su quello stesso convoglio, in uno dei vagoni in coda al treno, c’era anche il presidente della regione, Luca Ceriscioli. Il resto del viaggio, da Fano, lo ha fatto ascoltando il racconto della Capalbo, ancora emozionata e tremante. “Sento di non aver fatto abbastanza per quel ragazzo – conclude – voglio incontrarlo di nuovo, ma soprattutto non voglio lasciarlo solo, voglio aiutarlo.” E il fatto che abbia deciso di farsi ricoverare, lascia ben sperare. 

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