Emozioni e gioia per l’intitolazione del centro disabili a Don Aldemiro Giuliani – VIDEO

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MONDOLFO – “È un tributo di tutta la comunità alla memoria di una persona straordinaria che è stato un punto di riferimento per tutta la cittadinanza”.
Ha esordito così il sindaco di Mondolfo Nicola Barbieri domenica mattina durante l’intitolazione del Centro Socio Educativo Riabilitativo di Mondolfo alla figura di un grande sacerdote, sempre attento ad aiutare chiunque ne avesse bisogno: Don Aldemiro Giuliani.
Ex parroco e cappellano per tanti anni all’ospedale “Bartolini” di Mondolfo e al “Santa Croce” di Fano, Don Aldemiro ha sempre valorizzato i rapporti umani e l’amore per il prossimo, rimanendo per sempre nel cuore di chi l’ha conosciuto.
A distanza di due anni dalla sua scomparsa, l’amministrazione comunale ha voluto rendergli omaggio e ricordarlo con un appuntamento importante iniziato alle 9 con una messa celebrata nella Chiesa di Sant’Agostino.
Presenti alla toccante cerimonia, oltre ai componenti dell’amministrazione comunale, alle associazioni di volontariato, alla Cooperativa che gestisce il centro insieme ai ragazzi che ne fanno parte, tanti cittadini comuni che hanno voluto tornare a casa portandosi nel cuore un emozionante ricordo.
Durante la mattinata è stato proiettato anche un video messaggio del dottor Pagliariccio, medico chirurgo volontario del movimento “Mato Grosso” che ha voluto ringraziare e testimoniare la bontà del prete, da sempre amico di famiglia, grazie alla donazione fatta nel suo testamento in favore dell’ospedale in Ecuador.
Una struttura di eccellenza locale, quella del “Centro Rosa Blu”, fondata anche grazie all’aiuto dell’ex parroco, che ha uno scopo ben preciso: favorire l’integrazione sociale dei disabili prevenendo possibili fenomeni di emarginazione, grazie alle numerose attività sociali e culturali che vengono realizzate con l’aiuto di tanti operatori.

Un uomo che si è reso partecipe del mondo della sofferenza e non semplice spettatore, che ha fatto della sua vita una missione in favore dei più fragili.

Cristiana Guerra

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