Al via il progetto “ 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale “ all’ITC Battisti

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FANO – L’esposizione fa parte del progetto “ 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale “ dell’ITC Battisti , curato dal prof. Tenedini Aldo con la collaborazione degli studenti di lingua tedesca della classe 1C , Bacchiocchi Davide, Gidali Cristina , Kita Kamil Robert , Lezza Antonio, Piermattei Eliana, Resta Riccardo, Rovinelli Tommaso, Trebbi Alessandro.
La mostra, aperta a tutti è visibile nell’Aula Magna del ITC Cesare Battisti a partire dalle ore 17 di mercoledì 29 ottobre fino al 30 novembre , durante le ore di apertura della scuola.
Questa piccola esposizione di riproduzioni di manifesti di propaganda durante la Prima Guerra Mondiale, intende dimostrare come diffamazione e campagne denigratorie facessero parte importante dell’armamentario bellico. La guerra ha bisogno di propaganda e la guerra del 15 -18 offrì un terreno fertile a questo bombardamento mediatico . Il nemico viene spesso e volentieri dipinto come un mostro e ne ha a volte perfino le sembianze , che se la prende anche con le donne. Quale migliore tema per attizzare l’odio nei suoi confronti ?
Gli stessi storici considerano la propaganda bellica come una causa dell’intensità della guerra. Era la prima volta che i media ne prendevano così parte in maniera predominante.
Questi manifesti in esposizione sono una piccola dimostrazione di come le masse venissero profondamente manipolate e dirette all’odio nei confronti del nemico.
La ripetizione ossessiva di alcuni messaggi fondamentali e di annunci terrorizzanti da una parte e l’esaltazione dell’eroismo dall’altra, fanno parte integrante di questa ‘ nuova arma’ . Le dinamiche della psicologia di massa messe per la prima volta in opera durante la guerra non si differenziano poi molto da quelle attuali in campo politico e militare. Lo scopo principale era volto soprattutto a far entrare, a fondo nelle menti, il volto del nemico. A fianco del film anche i manifesti hanno sicuramente avuto un ruolo importante a partire dal reclutamento dei soldati , come si può vedere in alcuni manifesti dell’esposizione , per comunicazioni importanti alla popolazione e non da ultimo per esortarli all’acquisto di titoli di guerra , diventati in molti casi poi carta straccia. Manifesti dove le immagini giocavano un ruolo preponderante nei confronti del testo .
Le vere atrocità della guerra, della vita e morte nelle trincee non viene naturalmente minimamente raccontata ai civili . L’unico scopo è quello della propaganda che non ha nulla a che fare con la verità , tanto da poter affermare ,che quest’ultima ,sia stata la prima vittima della guerra.

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