30 milioni a Province e Comuni, approvato il patto di stabilità

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MARCHE – Approvato questa mattina dalla giunta regionale il Patto di stabilità verticale incentivato che destina 30 milioni di euro a Province e Comuni. Grazie a questo atto, con cui la Regione “cede” la propria capacità di spesa, il sistema delle autonomie locali potrà far fronte con pagamenti alle esigenze legate a opere e lavori pubblici aiutando indirettamente anche il tessuto economico e sociale marchigiano.

I criteri di ripartizione dello spazio finanziario e le modalità operative sono stati concordati con Anci e Upi e approvati dalla Conferenza delle Autonomie locali in base alla normativa vigente (art.1 comma 484 L190/2014 – Legge di stabilità 2015). La legge nazionale prevede infatti che lo spazio finanziario ceduto debba essere utilizzato obbligatoriamente ed esclusivamente per il pagamento dei debiti commerciali maturati alla data del 30.06.2014. Pertanto tale importo, così come comunicato dagli stessi enti, è divenuto il criterio fondamentale per il riparto.

Sempre in base alla normativa nazionale, lo spazio finanziario messo a disposizione dalla Regione Marche spetta per il 25%, pari a 7,5 milioni euro, alle Province e per il 75%, pari a 22,5 milioni, ai Comuni.

La quota di spazio finanziario massima ammissibile da trasferire a ciascun ente è inoltre pari all’ammontare dei debiti commerciali di parte capitale maturati nel periodo indicato e non pagati alla data del 01.01.2015.

Sono ammessi alla distribuzione dello spazio finanziario tutti gli enti locali marchigiani soggetti al Patto di stabilità purchè comunichino, entro la data di adozione dell’atto di riparto, la loro volontà di partecipare alla procedura.

In relazione alla ripartizione tra Province e Comuni, va ricordato che nelle Marche il comparto delle Province ha un ammontare di debiti commerciali di parte capitale maturati nel periodo di riferimento inferiori al plafond di sua spettanza. In pratica restano inutilizzati 4 milioni di euro. Il Servizio Risorse Finanziarie ha quindi provveduto ad inviare al Ministero dell’Economia e Finanza una richiesta di parere circa la possibilità della Regione di distribuire tra i Comuni l’eventuale spazio finanziario inutilizzato. L’operazione infatti consentirebbe il pagamento di altri debiti commerciali senza modificare gli equilibri regionali dei saldi di finanza pubblica. La prima risposta del MEF è stata negativa, ma con la riserva di un “approfondimento della rigidità della norma per le opportune valutazioni”.

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