Sanità, “Il tempo delle chiacchiere è terminato”: la Cisl chiede risposta a sei domande

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FANO – La CISL di Pesaro, Fano ed Urbino esprime forte preoccupazione per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale e dello stato confusionale che le diverse delibere regionali hanno determinato in tutte le strutture e dichiara la propria disponibilità ad aprire un confronto con i Sindaci e con le Comunità della provincia.
Nel denunciare, relativamente al territorio costiero,il grave danno causato dalla superficialità con cui si è annunciata, a suo tempo, la costruzione del nuovo nosocomio Marche Nord di cui non si conosce né il progetto, né il luogo dove dovrà essere costruito, né, tanto mento i tempi per la sua realizzazione ed i relativi finanziamenti, rileva con preoccupazione i pesanti disagi causati ai Cittadini dalla mancata implementazione e la necessaria razionalizzazione dei reparti e delle strutture ospedaliere di Pesaro e Fano, in attesa dell’ospedale unico.
Quanto all’entroterra, la mancata realizzazione delle tanto decantate Case della Salute, denominate “Ospedali di Comunità”, il cui avvio non è dato conoscere, non ha impedito di tagliare posti letto, a seguito della delibera 1183 che parrebbe sospesa, ma non annullata…. Ma di fatto, l’entroterra è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria.
Va anche ribadito il forte disagio causato dalle liste di attesa, alla soluzione delle quali il decalogo recentemente emanato non è in grado di dare soluzione, unitamente alla disorganizzazione dei servizi e la graduale perdita di fiducia dei cittadini, che nonostante il prodigarsi degli Operatori Sanitari sottoposti a ritmi di lavoro intollerabili,alimenta una pesante mobilità passiva, con ulteriori disagi e costi sia per chi è costretto a rivolgersi fuori regione che per le risorse marchigiane, sottoposte ad una vera e propria emorragia verso le regioni limitrofe;
La gestione centralistica della Regione, ha accentuato i processi burocratici e tecnocratici determinando un vero e proprio distacco da una indispensabile visione oggettiva delle esigenze del territorio.
La CISL della provincia di Pesaro ritiene sia necessario aprire un ampio confronto che coinvolga La Regione Marche, le Amministrazioni Locali, le parti Sociali ed i Cittadini, al fine di rivedere e correggere i numerosi errori
commessi e dare risposte utili e concrete alla richiesta di servizi socio-sanitari che si leva da tutto il territorio pesarese.
La CISL di Pesaro, pertanto, ribadisce l’esigenza di ottenere risposte alle seguenti domande che da tempo sta avanzando: 1) Dove, come, quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? 2) Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi (vedi il punto nascita) ? 3) Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? 4) Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola e le strutture ospedaliere di Fossombrone, Cagli, Sassocorvaro? 5) Quando si concretizzerà l’offerta sanitaria delle case della salute oggi diventate “ospedali di comunità”? 6) Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese?
Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite, rettificate o sospese è terminato, occorrono fatti e risposte precise; in caso contrario la CISL ritiene necessario avviare una fase di forte mobilitazione degli Operatori Sanitari e dei cittadini del territorio pesarese!

I Responsabili AST CISL di Fano- Pesaro-Urbino

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