Proiezione del documentario: “Cizre’de ktliam var- Il massacro di Cizre”

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FANO – “Venerdì 11 dicembre, alle ore 21, ll’ex Chiesa Sant’Arcangelo (Corso Matteotti – Fano), dentro il mercato equo e solidale, verrà proiettato il documentario: “Cizre’de ktliam var- Il massacro di Cizre”.
A seguire dibattito su “STRATEGIE DEL TERRORE DI ISIS IN EUROPA e non solo. I RAPPORTI TRA ISIS E TURCHIA. LA RESISTENZA CURDA.

Ne parliamo con Luigi d’Alife (regista del documentario)
Francesco Maranzana (osservatore internazionale alle elezioni in Turchia e attivista dello spazio autogestito Grizzly).

La pellicola tratta degli otto giorni d’assedio (dal 04/09/2015 al 12/09/2015) che la città di Cizre (città abitata quasi interamente da curdi situata nel kurdistan-turco) ha subito da parte dello stato turco e del suo esercito dopo aver proclamato l’autonomia di governo da Ankara. L’attacco dello stato turco con i suoi cecchini, i suoi mezzi pesanti e l’indizione del coprifuoco ha provocato diverse vittime tra morti e feriti di tutti i sessi e di tutte le età, neonati compresi, e non solo a Cizre. Diverse sono infatti le città turche dove ha trionfato l’HDP (il partito per la pace e la democrazia filo-kurdo) che hanno proclamato l’autonomia di governo dopo le elezioni di giugno e diverse sono state le città e i quartieri attaccati dal regime di Erdoğan. La repressione non ha colpito solo la parte civile, infatti molteplici membri dell’HDP e del BDP (partito regionale kurdo) sono stati sollevati dai loro incarichi o addirittura arrestati.
L’ultima notizia gravissima risale a pochi giorni fa, 23 novembre, quando hanno tentato di assassinare il co-presidente dell’HDP, Demirtas, sparando contro la sua auto.
La situazione post elezioni del 1 Novembre in Turchia dopo la vittoria dell’ AKP (il partito per la giustizia e lo sviluppo guidato da Erdoğan) avvenuta tramite evidenti e vergognosi brogli elettorali ha portato ad una situazione di guerra civile aperta mirata ad annientare, fisicamente e politicamente, il popolo curdo.
Vi sono diverse città nel kurdistan-turco che subiscono il regime del coprifuoco essendo di fatto poste anch’esse sotto assedio dalle forze militari turche.
La guerra della Turchia ai curdi non si limita all’interno dei suoi confini.
Dal mese di giugno sono iniziati massicci bombardamenti da parte dell’esercito turco in Siria: ufficialmente con la volontà di colpire lo stato islamico in verità con lo scopo di annientare le postazione del PKK (partito dei lavoratori Kurdo) e dello YPG e YPJ (unità di difesa maschili e femminile del popolo curdo) Intanto dall’altra parte dei confini turchi in Iraq e in Siria la coalizione anti-isis formata da Peshmerga, YPG e YPJ e truppe yazide, supportata a livello aereo dagli U.S.A, sta guadagnando sempre più terreno e liberando sempre più città e villaggi dalla dittatura e dal fascismo del califfato. La conquista più importante è stata quella di Sinjar (Iraq) il 13 novembre poiché situata in una strada che permette il collegamento tra Mosul (capitale del daesh in Iraq) e i territori siriani sotto il controllo del califfato e quindi di vitale importanza per il passaggio di beni e uomini.
Conquiste che potrebbero aver spaventato il daesh convincendolo a mostrare i muscoli in europa ma non solo . Dimostrazione che è costata la vita a più di cento europei a Parigi e di tante altre persone a Beirut ed in Nigeria. Con Luigi parleremo di questo oltre che del ruolo della Turchia (stato Nato) e dei suoi stretti rapporti con lo stato islamico, delle elezioni di novembre in cui era presente anche un militante del centro sociale Grizzly, e della serie di attentati scatenata dal daesh in Europa e non solo”.

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