Terremoto: Cnr, non si può escludere altra scossa forte

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ROMA- Il Cnr spiega come il terremoto che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto scorso “si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato”. “Gli intervalli di tempo tra un terremoto forte ed una altro forte adiacente- sostiene il Cnr – possono essere di anni o decine di anni, ma anche giorni o mesi come sta accadendo oggi in Appennino centrale”. L’Istituto spiega poi la genesi del terremoto: “ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di faglia, la zona ipocentrale si scarica (rilassamento) e vengono caricati i volumi adiacenti (lateralmente) alla faglia stessa”. “Tali volumi – prosegue il Cnr – sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere (rompersi) e generare terremoti a loro volta”. “Si tratta di processi di propagazione laterale della sismicità (contagio) relativamente frequenti – aggiunge – già osservati in altre aree sismiche della Terra come per esempio in Turchia, California e Haiti. Questo processo sta coinvolgendo l’Appennino centrale in questi mesi”.

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