FANO – Antonio Baldelli, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, commenta con parole amare la tappa elettorale di Renzi nella Provincia di Pesaro e Urbino: “Il treno di Renzi ha fatto scalo a Fano, accolto da una riverente schiera di sindaci, consiglieri regionali e comunali, funzionari tutti e solo del suo partito. Defilato dalle foto di rito il sindaco di Pesaro, ancora turbato per la sua esclusione, a causa del Rosatellum, dai candidati al parlamento. Assai meno folta invece la schiera di cittadini ad attendere l’ex presidente del consiglio. Ad ogni modo, per fermarsi sulle banchine della città della fortuna, il treno di Renzi avrà sicuramente ricevuto una deroga da Trenitalia, visto che, da tempo, la stazione di Fano è stata declassata con la cancellazione di tutte le fermate dei treni più importanti. Ma, ultimamente, Fano ha visto purtroppo cancellare anche il suo ospedale, ridotto ai minimi termini dalla regione Marche governata proprio dal partito di Renzi. Insieme all’ospedale di Fano, smantellati quelli di Urbino e Pergola, già chiusi invece i nosocomi di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro. E se, nella nostra provincia la sanità pubblica è stata distrutta dal Pd per fare posto a quella privata, gli altri settori amministrati da questo partito non godono di migliore salute. Il Ministero dell’interno, guidato sempre da un uomo di Renzi, ha infatti lasciato l’intera provincia sprovvista di Forze dell’ordine e con una sempre crescente emergenza sicurezza; come se ciò non bastasse, ha decretato anche la chiusura della sezione provinciale della Polizia postale. Sempre sotto il governo regionale e nazionale del Pd, la provincia di Pesaro ha collezionato un record assai poco lusinghiero, divenendo la terza peggiore provincia d’Italia (su 107 provincie) per chiusura di imprese artigiane, con un – 17,9%. E mentre le serrande dei commercianti continuano a chiudere in tutta la provincia, il Pd ha pensato di autorizzare l’apertura di un gigantesco outlet a Marotta e l’ampliamento dell’Auchan a Fano, decretando così la chiusura dei piccoli esercizi che erano riusciti a resistere alla crisi e destinando i centri dei nostri piccoli comuni alla definitiva desertificazione. Se continuerà a governare il Pd, alla prossima campagna elettorale, nella nostra provincia il treno di Renzi non troverà più nemmeno le rotaie”.