Panico sul pullman di linea. Passeggero rompe una bottiglia e minaccia il controllore – VIDEO

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FANO – Ti faccio vedere il colore del tuo sangue. Sono queste le parole minacciose pronunciate da un extracomunitario in stato di ebrezza nei riguardi di un controllore della linea 25 dell’AMI (Fano – Calcinelli) dopo aver rotto una bottiglia di birra che l’uomo aveva con sé. Il giovane, sulla trentina, era salito a Cuccurano di Fano assieme ad altri due connazionali più grandi e si era seduto sulla parte posteriore dell’autobus. Vista l’ora, la corsa diretta a Calcinelli di Colli al Metauro era piena di studenti che facevano rientro a casa. In tutto una settantina di passeggeri che loro malgrado hanno assistito all’acceso diverbio con il controllore che gli chiedeva di esibire il biglietto. L’extracomunitario però non era in possesso di alcun ticket e le insistenze del controllore si sono fatte sentire. A quel punto il trentenne è partito con una serie di minacce ed insulti talmente pesanti e scurrili da costringere l’autista ad intervenire per cercare di calmare la situazione, visto anche la presenza di minori e ragazzi. Per nulla intimorito dalla situazione che si stava creando, l’uomo ha continuato a dare in escandescenza creando panico e agitazione tra i passeggeri. Nemmeno le minacce di farlo scendere dall’autobus e di chiamare la polizia lo hanno placato. Anzi in evidente stato di alterazione, ha pensato bene di rompere la bottiglia di vetro su un poggiamano e di mettersi a urlare frasi del tipo:”Adesso ti faccio vedere il colore del tuo sangue”. La corriera di linea ha fatto in tempo a arrivare al centro di Lucrezia, poi una volta fermato l’autobus l’autista ha aperto le porte e fatto uscire tutti gli studenti che, spaventati da quella scena,  sono stati caricati da un altro pullman che stava facendo una corsa bis. Anche l’esagitato a quel punto è sceso facendo perdere le sue tracce. Sul posto sono subito arrivati gli agenti del 113 allertati dal Commissariato di Fano. Dell’extracomunitario ancora nessuna traccia.

 
IL SERVIZIO DEL TELEGIORNALE

IL VIDEO DELL’AGGRESSIONE

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