MOMBAROCCIO – Mombaroccio continua a far parlare di sé nel mondo. Le vicende storiche del convento del Beato Sante, narrate nel diario di Alfredo Sarano, segretario della comunità ebraica milanese durante la Seconda guerra mondiale e riprese nel libro scritto dal giornalista Roberto Mazzoli, ‘Siamo qui siamo vivi’, hanno raggiunto Madrid, dove l’Istituto italiano di cultura ha organizzato la proiezione dell’omonimo documentario firmato dal regista Daniele Ceccarini in occasione del Giorno della memoria, nei giorni 29 e 30 gennaio scorsi.
Il sindaco Emanuele Petrucci, emozionato per questo ulteriore coinvolgimento in una pagina di storia mombaroccese così significativa, al termine della proiezione ha dichiarato: “Orgoglioso di valorizzare un percorso intrapreso oltre 10 anni fa dall’Istituto Pirandello di Mombaroccio e sostenuto fortemente da Roberto Mazzoli e dalla Commissione “Luci nel Buio della Shoah”, che ogni anno lavora per valorizzare i lavori di tutte le scuole d’Italia nel ricordo dei Giusti e di perseguiva il valore del bene, ad ogni costo. Un sentito grazie a Laura Mandolini, compente della Commissione e con me a Madrid. Ciò che è accaduto nel convento del Beato Sante, dove tante persone perseguitate hanno trovato salvezza grazie al coraggio dei religiosi, di diverse famiglie contadine e la disobbedienza dell’ufficiale dell’esercito tedesco Erich Eder, ha la straordinaria capacità di rimettere in moto le nostre energie migliori, di farci toccare con mano che è sempre possibile scegliere altro, il Bene. Siamo in compagnia di protagonisti meravigliosi nella loro umanità ed umiltà che ci indicano la strada per stare insieme, per essere davvero in pace”.
Alla proiezione nel prestigioso istituto culturale erano presenti la direttrice Marialuisa Pappalardo, la funzionaria che ha curato l’evento Carla Morpurgo, rappresentanti della comunità ebraica madrilena e diverse persone, interessate a conoscere questa meravigliosa storia di salvezza. Un sentito grazie anche al Ministero degli esteri ed alla Regione Marche per il sostegno alla iniziativa.
Un’altra tappa significativa è stata quella vissuta presso l’auditorium della Scuola statale italiana, dove studentesse e studenti, di varie età e provenienza, hanno seguito con interesse il racconto documentario della storia. Hanno posto domande, sottolineando come ‘anche tanti tedeschi sono state vittime del loro regime disumano, prova ne è la scelta di un ufficiale che disobbedisce ad ordini così brutali’. Una giovane di origine araba ha invece rivendicato attenzione per quello che definisce ‘il genocidio del popolo palestinese’ e di questi tempi c’era da immaginarselo. Sono importanti questi spazi di approfondimento, nei giorni seguenti studenti e studentesse continueranno a confrontarsi sui tanti modi di emarginare, discriminare, distruggere vite e diversità.
Dopo l’anteprima a Pesaro, nel settembre 2022, le trasferte a Roma, Venezia e Berlino, il documentario “Siamo qui siamo vivi”, prodotto dalla Arman Julian Production, continua a suscitare perché testimonia la grandezza di chi, nell’obbedire alla propria coscienza, ha scelto la vita.
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