Mareggiate in Sassonia: a rischio centinaia di ombrelloni

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Fano (PU)- A nulla sono serviti gli avvertimenti delle associazioni di categoria dei bagnini che poco tempo fa misero in guardia l’amministrazione sulle possibili mareggiate e i conseguenti danni alle spiagge della Sassonia. Al primo maltempo stagionale tre stabilimenti già si trovano a rischiare centinaia di ombrelloni, con tutti i relativi mancati guadagni che comporterebbe perderli. La cosa che fa sorridere è che il sindaco, poche settimane fa, fiero come mai lo era stato prima, si faceva fotografare insieme all’assessore Fanesi sulla gru mentre metteva gli scogli, dimenticandosi o facendo finta di non sapere, di aver fatto le cose a metà, un po’ come tutto quello che sta facendo in questi anni… Ma se ci sono delle persone che non sono fiere di come vanno le cose, né tantomeno tranquille, sono certamente coloro che devono mandare avanti delle famiglie con quegli stabilimenti e ora, grazie alla “grande” lungimiranza dell’amministrazione, si trovano a dover affrontare non poche difficoltà. La domanda che ora sorge spontanea è se nel bando di diversi milioni d’euro non ci siano state delle economie, la differenza tra il prezzo di partenza e il prezzo con cui la ditta se l’è aggiudicato per cosa è stata usata ? A quanto ammontano queste economie ? E perché non sono state usate fino all’ultimo centesimo per continuare a far posizionare le scogliere, considerato che il rischio paventato dal sindacato dei bagnini era un rischio concreto come si è potuto vedere… Perché il comune non si è attivato per fare il tutto in un unica soluzione, e fare qualcosa che la vecchia amministrazione aveva fatto senza tanti problemi a Torrette? Una collaborazione tra regione, comune e bagnini in modo da finire questi lavori nel minor tempo possibile senza mettere a rischio chi su quelle spiagge investe e crea turismo. Sì perché se a Fano ci sono ancora dei turisti si deve di certo darne il merito ai proprietari delle varie attività e alla ProLoco che si impegna a organizzare eventi, visto che l’amministrazione non è stata in grado di fare nulla se non copiare, male, la notte rosa delle città della Romagna.

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