M5S: “Un sindaco banderuola, nascere a Fano o Pesaro per lui è uguale?”

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FANO – “Il “nuovo” presidente della Regione Ceriscioli ha messo il turbo e sta concludendo in tutta fretta lo scellerato progetto sanitario ideato dal “vecchio” presidente Spacca, in barba alla discontinuità promessa e sbandierata in campagna elettorale.
Ora che a partire dalle feste natalizie, giorno dopo giorno, si sono apprese notizie sempre più allarmanti e confuse che non possono lasciare indifferenti i cittadini (ulteriore riduzione di posti letto su scala provinciale già ampiamente penalizzata rispetto ad altre province, riconversione degli ospedali di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro in ospedali di comunità, potenziale chiusura del punto nascita a Fano, depotenziamento del sistema d’emergenza) ci domandiamo come mai gli eletti fanesi di maggioranza in consiglio regionale, Minardi e Rapa, non abbiano emesso un fiato per rassicurarci sulle sorti del nostro ospedale ed in generale dei servizi sanitari della provincia (domanda retorica visto che il vicepresidente del consiglio regionale è da sempre il più tenace sponsor dell’ospedale unico).
Il silenzio più preoccupante è però quello del nostro sindaco che è stato eletto con la promessa che avrebbe difeso il diritto alla salute di tutti noi, in questo senso si è anche tenuto la delega apposita per essere più incisivo. Ma in questo quadro desolante e preoccupante che atti concreti e di rilevanza istituzionale ha compiuto? A noi risulta nulla.
Le sue ultime dichiarazioni a mezzo stampa mostrano un Seri confuso e debole, ostaggio del Pd (prima in consiglio comunale aveva espresso la volontà di chiedere la convocazione della Conferenza d’Area Vasta, poi ha dichiarato di essere contento dell’elezione di Gambini come Presidente, salvo rimangiarsi tutto il giorno dopo firmando un comunicato a nome di tutti i sindaci Pd che hanno disertato l’assemblea per dichiarare nulla quell’elezione, oggi si dichiara favorevole all’uscita da Marche Nord dopo aver bocciato una mozione a riguardo poco più di un anno fa). Insomma, anche se sollecitato da subito ad avere una linea chiara (le prime proposte da noi avanzate in consiglio comunale come quella della richiesta di revoca della delibera 735 contro i tagli ai posti letto o di dichiararsi contro l’ospedale unico e il project financing sono state tutte bocciate) a distanza di tempo appare ancora incerto, rilascia dichiarazioni sparute e incoerenti alla stampa che mostrano come stia facendo la banderuola tra gli interessi di partito, le logiche di potere e la difesa del diritto alla salute dei suoi concittadini.
Mentre con metodo scientifico dalla Regione vengono impartiti ordini per lo smantellamento pezzo a pezzo della sanità cittadina e non solo, in nome di un risparmio economico realizzato sulla nostra pelle, il sindaco sul tema non interviene in modo coerente e convincente. E’ in atto un tentativo mal celato di innescare una lotta di campanile, si sta cercando di mettere i cittadini deboli e spaventati gli uni contro gli altri, quelli della costa contro quelli dell’entroterra, quelli di Fano contro quelli di Pesaro, quelli ricchi che potrebbero rivolgersi a strutture private contro quelli poveri che non lo potrebbero invece fare. Alcuni sindaci però non hanno in questi giorni esitato a salire sulle barricate con i propri concittadini, mentre il nostro sindaco era sui palchi ad intrattenerci per le feste. Altri sindaci hanno visitato i nosocomi per valutare la grave situazione che sta per peggiorare, il nostro si autocelebrava in conferenza stampa per la sua supposta bravura e quella della sua giunta.
Dal sindaco Seri vorremmo almeno sapere se è a conoscenza che è in progetto di ridurre il Santa Croce a poliambulatorio privato come gli addetti ai lavori sostengono da tempo e i suoi compagni amministratori hanno già dichiarato pubblicamente. Vorremmo sapere che azioni concrete ha intenzione di fare per scongiurare questa spaventosa e rischiosa possibilità. Ad oggi la sua misteriosa strategia annunciata in consiglio comunale non ha dato alcun risultato. Ora forse è davvero troppo tardi?”.

Marta Ruggeri, Hadar Omiccioli, Roberta Ansuini

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