FANO – “Alla luce di quello che è successo negli ultimi mesi (esondazioni, alluvioni, erosione…) appare ancor più evidente che la più grande opera pubblica di cui ha bisogno la nostra città, così come l’intero Paese, è fare manutenzione e prendersi cura del territorio.
Nell’ultimo decennio, e forse anche prima, le amministrazioni comunali della nostra città si sono sottratte a questo compito poiché non hanno considerato la sostenibilità ambientale come una priorità e si sono limitate a concepire un’economia esclusivamente basata su un profitto immediato, spesso confondendo lo sviluppo con la cementificazione. Prova ne sono le innumerevoli varianti al PRG approvate dalle passate giunte Aguzzi, nonché gli scheletri di cemento abbandonati, le case sfitte e in vendita, la scarsa cura agli spazi verdi, alle aree umide, ai terreni agricoli, ai torrenti e via dicendo. Non si possono neppure dimenticare i frequenti attacchi a chi per ruolo istituzionale aveva il dovere di controllare la correttezza delle scelte ed eventualmente dare pareri negativi: ogni controllo era vissuto come un ostacolo allo sviluppo.
E’ chiaro che si impongono ora dei rimedi urgenti, pur nella difficoltà di trovare le risorse che affligge tutti i Comuni a causa del Patto di Stabilità: ma poi va fatta una riflessione approfondita sulla funzione delle politiche che devono essere messe in atto da parte delle amministrazioni locali: queste hanno l’opportunità di avere un impatto più diretto sulla buona qualità della vita quotidiana della popolazione poiché conoscono a fondo le loro realtà e possono orientare le strategie politiche in favore di un territorio prospero e sostenibile, dove un tessuto dinamico di relazioni economiche si combini a solidarietà, cooperazione e qualità della vita.
E’ in questa ottica che quando nelle prossime settimane verranno discusse in Consiglio Comunale alcune delle varianti al PRG della Giunta Aguzzi le scelte di Sinistra unita saranno orientate dalla volontà di salvaguardare, per quello che ancora è possibile, il territorio e ricucire il rapporto fra lo stesso territorio e il benessere di chi lo abita.
Un’ultima considerazione riguarda lo stretto rapporto che c’è fra la nostra terra e il turismo, un turismo che oggi è particolarmente sensibile alla qualità e alle varie opportunità che un territorio offre, dal mare al paesaggio, dalla qualità dell’aria, del verde e della mobilità ciclabile ai prodotti locali, ecc… Mettere in sicurezza il territorio è anche fare turismo: hai voglia a promuovere il turismo se il territori cede! Che cosa promuoveremmo se si frantuma il nostro patrimonio maggiore, cioè il territorio e la sua cultura?”.
Carla Luzi – Consigliera di Sinistra Unita