Luzi: “Il Parco è saluti, abbracci, sorrisi, relazione, racconti, ascolto. Grazie”

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FANO – Se percorri tutta Via della Colonna arrivi al Parco. Il Parco è Desiderio Condiviso, di avere un polmone verde all’interno della città, uno spazio che sia pubblico. Il Comitato Bartolagi (in modo particolare dal suo fondatore Lucio Polverari) si mobilita da anni per far sì che ciò avvenga.
Io sono arrivata al Parco con la mia bici nera, storica quasi come me, modello da uomo ma con molte caratteristiche femminili, in un mercoledì di fine giugno del 2011: la gonna di Tiziana svolazzava, lo striscione
di VIVI IL PARCO era già legato da tiglio a tiglio, grandi alberi, sotto di questi erano sedute, su sedie, sgabelli e stuoie, le mie amiche con in mano il libro di “Ave Mary” di Michela Murgia…. c’era anche Lilli con il suo cane.
Perché leggere al Parco? Leggere per noi è stato, ed è, scambio, esperienza, riflessione, relazione, confronto.
Gli incontri sono continuati per tutti i mercoledì sino ad oggi … le letture, gli ascolti sono cambiati ma la motivazione che ci porta lì è sempre la stessa, anzi è molto più consapevole.
Lo spazio del Parco è libero, ti fa guardare lontano, al tramonto puoi salutare il sole guardando Monte Giove. Il Parco è saluti, abbracci, sorrisi, diversi punti di vista, relazione, racconti, ascolto.
I mercoledì al Parco hanno tutto un loro rito: la tisana, le tisane, la fetta di dolce, lo striscione, il sole che ti rincorre, a che pagina siamo arrivate?, chi legge?
Corpo e mente uniti. Il quotidiano, il qui e ora sono presenti in noi.Tante le iniziative che sono nate in questa atmosfera e grazie allo scambio di idee e di esperienze.Quale posto migliore e più accogliente per fare arrivare i burattini? Ecco allora la Bottega fantastica mettere in scena prima “Cappuccetto Rosso”, poi “A Siviglia c’è un barbiere”: festa per bambine e bambini, merenda e buone letture con Nati per Leggere.
Ma il Parco si può godere anche di notte, e allora ecco “Aspettando le stelle”: osservazione del cielo stellato in attesa delle stelle cadenti, con l’invito per tutti di portare torce, plaid, chitarre e soprattutto il cestino per la cena condivisa. Ma l’esperienza più bella è stata quella legata a Villa e Castella: in piena notte la sorpresa di vedere un migliaio di persone, sedute sul prato, a godersi lo spettacolo di Ascanio Celestini nonostante l’inclemenza del tempo.
Più volte in tanti e tante ci siamo ritrovati a camminare all’interno del Campo d’aviazione sotto la guida di Enrico per approfondire la conoscenza di questo luogo meraviglioso, pregustando il momento di vedere realizzato il nostro sogno. E venerdì 9 ottobre abbiamo vissuto finalmente il momento tanto atteso: tutta l’area del Parco è diventata nostra, di tutti i fanesi.
Un grazie sentito non solo agli amministratori che hanno permesso tutto questo, ma anche alle Donne che del Parco sono state e continueranno ad essere “l’anima”.

Carla Luzi

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parco urbano

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