Lavoro e disabilità: una bella storia (vera), da raccontare

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FANO – Un bell’esempio di inserimento lavorativo di ragazzi con sindrome down viene dalla Cooperativa sociale TKV che si è da poco aggiudicata l’appalto indetto dal Comune di Fano dei servizi complementari e sussidiari dell’attività didattica per il triennio 2015-2017. Essendo una cooperativa sociale di tipo B, la Tkv ha dovuto presentare nel progetto l’impegno di assumere una persona con sindrome down nel primo anno di gestione del servizio. Attraverso un percorso di “ rete”, che ora viene illustrato, si è riusciti a raggiungere tale positivo risultato.

Il soggetto individuato, P. B., durante la frequenza alla scuola Alberghiera Santa Marta come uditore per cameriere servizi sala/bar nell’ultimo anno ha effettuato uno stage scuola lavoro nella Cooperativa TKV che in quel momento aveva la gestione del servizio di “bidelleria” delle scuole dell’infanzia del comune di Fano. Essendo pure lui di Fano, il ragazzo ha è stato inserito in una scuola dell’infanzia fanese e, seguito da una tutor della cooperativa, ha svolto il suo compito in un contesto ottimale sia per ciò che ha riguardato la sua accoglienza sia per il contesto relazionale il più confacente possibile alle sue caratteristiche. Lo stage è andato bene, l’esperienza è stata positiva.

L’anno dopo, attraverso la sua famiglia, altro soggetto determinante in questa esperienza di rete, il giovane P.B. ha chiesto e concordato con il Servizio Politiche Sociali del Comune di Fano, una borsa lavoro non retribuita, con l’obiettivo proprio di continuare l’esperienza iniziata con lo stage. Quando la cooperativa Tkv, infine, ha partecipato alla gara d’appalto per i servizi complementari dell’attività didattica, indetta dallo stesso comune di Fano, ha quindi inserito nel progetto, come uno dei punti di forza, l’assunzione del ragazzo come “valore aggiunto” al di fuori dell’organico ufficiale, espletando una missione sostanziale insita nell’essere cooperativa sociale di tipo B. Come si vede si è trattato di un percorso esemplare, con la partecipazione di tutti i soggetti in campo, che ha portato il ragazzo all’epilogo finale dell’assunzione.

E’ questa la mentalità che ci si augura dovrebbe sempre prevalere, ognuno collaborando per il bene della persona, orgogliosi del solo fatto di avere contribuito ad un piccolo grande successo. Dal 9 novembre 2015, P. B., protagonista di questa storia, è uno dei soci lavoratori di TKV. E’ importante ricordarsi che fino a non molti anni fa le persone svantaggiate, soprattutto di alcune categorie (psichiatriche, sindrome down in primis) erano emarginate dalla famiglia stessa, come un segno da nascondere…

La cooperativa sociale TKV ha ritenuto che valesse la pena raccontare questa storia semplice, con un buon esito finale, solo per il piacere di condividerla con tutti i soggetti pubblici e privati che hanno collaborato. Permettere un percorso di emancipazione reale attraverso il lavoro significa ridare dignità alle persone, a tutte le persone senza distinzioni, superando le difficoltà. Attraverso i vari strumenti messi a disposizione dalla normativa vigente (stage, borsa lavoro, tirocini formativi ecc.), lavorando bene in rete, si è però alla fine riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato.

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