La pensione integrativa e le altre forme di risparmio: un’analisi economica

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FANO – Nelle Marche 6 pensionati su 10 sono sotto la soglia di povertà. Sono questi i dati che emergono dall’Osservatorio Inps sulle pensioni erogate nel 2023, in cui si legge come nella nostra regione siano attive 538 mila prestazioni pensionistiche, di cui 300 mila per vecchiaia. La statistica più emblematica, però, è quella relativa agli importi: nelle Marche infatti gli assegni sono più poveri di oltre 200 euro rispetto alla media nazionale. Con grandi differenze anche all’interno della regione stessa: se tra Pesaro, Urbino, Macerata ed Ascoli Piceno le pensioni superano, in media, i 1.400 euro mensili, ad Ancona e a Fermo non si va oltre i 1.280.

Dati e numeri che non possono passare inosservati e che hanno contribuito al ritorno in auge della pensione complementare. I vantaggi di questa formula di risparmio sono diversi: dalle agevolazioni fiscali al miglior rendimento, passando per la sicurezza e alle rendite garantite.

Ovviamente ci sono poi altri strumenti di risparmio, come ad esempio i Fondi Pensioni e le assicurazioni sulla vita. Tra gli aspetti positivi citiamo sicuramente la flessibilità, la possibilità di personalizzare il piano in base alle esigenze individuali e i benefici fiscali in termini di detrazioni, tra quelli negativi invece i vincoli di accesso e soprattutto la possibilità di accedere al denaro investito solo una volta raggiunta l’età pensionabile. Una soluzione alternativa, in questo senso, è quella di scegliere il Piano di Accumulo, una forma di investimento che consente all’utente di uscire quando vuole e riottenere i soldi versati in qualsiasi momento.

Decisamente in rialzo sono le quotazioni delle polizze vita, scelte nel 2021 da oltre 3 milioni e mezzo di italiani, scossi soprattutto dalla pandemia: il 34% infatti dichiara di sentirsi meno sicuro dopo il Covid 19. Se da un lato l’assicurazione sulla vita offre protezione finanziaria ai beneficiari e pagamenti non tassati, dall’altro i costi sono molto alti, con commissioni salate e valutazioni mediche molto esigenti.

Per questo la strada della pensione integrativa è ad oggi la migliore. Una strada alternativa e diversa, che se fatta per tempo può veramente fare la differenza quando si raggiunge l’età pensionabile. In attesa che anche la politica faccia la sua parte, con la riforma delle pensioni che da tempo viene annunciata ma che, ad oggi, non ha ancora visto la luce.

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