La fontana della Fortuna versa in forte degrado. Il restauro nel 2022

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FANO – La fontana di Piazza XX Settembre versa in forte degrado e lo stato in cui si trova non è passato inosservato agli occhi di Fanesi (tanti) e turisti (pochi). Ieri vi abbiamo dedicato un breve servizio dove mostriamo nei dettagli alcuni particolari. La fontana è sempre stato luogo di ritrovo e punto di riferimento per generazioni di persone (ci vediamo alla fontana di piazza !). E’ stata posizionata sul lato occidentale della piazza, quello che fiancheggia il corso Matteotti. E’ formata da un ampio bacino mistilineo a marmi colorati, interamente rinnovato (coppa centrale e leoni compresi) nel 1697-99 dal veneziano Ludovico Torresini.

Nel punto più alto, svetta la statua bronzea della Dea Fortuna, una copia fedele dell’originale (che è possibile vedere nel Museo Civico), modellato e fuso nel 1593 dall’urbinate Donnino Ambrosi, per abbellire – si legge nella scheda del comune – il primitivo bacino ottagonale della vecchia fontana realizzata nel 1576.

E’ considerata simbolo civico e richiama nella sua manieristica eleganza modelli scultorei giambologneschi. L’assessore Barbara Brunori ha riferito alla nostra redazione di essere a conoscenza della situazione di degrado in cui si trova la fontana e ha annunciato che verrà riqualificata il prossimo anno.

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NOTIZIE STORICHE
Le prime notizie relative ad una fontana in Piazza XX Settembre (allora chiamata Piazza Grande) si hanno nel 1552. L’originaria costruzione doveva essere costituita da un bacino ottagonale in marmo e non abbellita dalla statua, opera dell’urbinate Donnino Ambrosi, rappresentante la “Fortuna”. La statua, opera bronzea, fu eseguita nel 1593 ma, poiché considerata troppo nuda, fu collocata in una nicchia del palazzo dei Priori e sostituita da un grande vaso in bronzo. La disputa su dove collocare la statua durò più di un secolo, dato che fu sistemata sulla fontana solo nel 1611 (BATTISTELLI 2005).

Era alimentata dall’acquedotto romano, mediante tubi di terracotta nel tratto sino alla Fontana dello spiazzo del Molino (presso l’Arco d’Augusto) e mediante tubi di piombo e cotto da qui alla piazza.

La statua bronzea è ora conservata presso il Museo Civico e sostituita da una copia. Osservando attentamente la figura, si nota una incongruenza tra il velo e i capelli della dea Fortuna: l’uno va, gonfiato dal vento, in un senso, gli altri nel senso contrario. La fontana è stata restaurata nel 2003.

Fonte: La Valle del Metauro

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