Il Premier Renzi contestato a Pesaro da Lega, “No trivelle” ed alcuni insegnanti – FOTO – VIDEO

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PESARO – E’ l’opera ‘Aureliano in Palmira’ di Gioacchino Rossini e il suo inciso ”Quel giorno ancor verrà” ad aprire il confronto della città di Pesaro, nel teatro dedicato al suo massimo compositore, con il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi. Una scelta per rendere onore all’archeologo Khaled al Asaad, ucciso a Palmira dall’Isis, e un omaggio alla bellezza di questo luogo di cultura e al genio di Rossini. Un’apertura di un incontro caratterizzato da applausi a scena aperta, quella voluta dal Comune di Pesaro, che parte dalla firma del protocollo fra il sindaco Matteo Ricci, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e dello stesso Renzi per rilanciare la candidatura di ‘Pesaro Città della Musica’ come riconoscimento Unesco. Applausi che non hanno salvato Renzi, prima dell’avvio dell’iniziativa, di una breve contestazione da un palco, nel miglior stile ottocentesco, con petali di rosa e carta igienica gettati sulla platea, e da una più accalorata protesta, all’uscita del premier dal Rossini, di insegnanti e rappresentanti del movimento ‘No trivelle’ e della Lega Nord. Contestazioni a cui, indirettamente, il sindaco Ricci risponde, nel suo intervento, ricordando ”a chi butta acqua sul fuoco” che a Pesaro e nelle Marche ”il sentimento prevalente è quello della speranza” e della ”tigna, una caratteristica che ritroviamo nel nostro territorio, una consapevolezza delle difficoltà che spinge però a rimboccarsi le maniche e in questo momento storico, nella grande cultura della solidarietà che ci accomuna, a dare un contributo al cambiamento del Paese”. Un cambiamento, ha sottolineato Ricci, che è, per Pesaro, ”la sfida culturale di chi vuole ristrutturare l’economia di una città che è a prevalenza manifatturiera ma per la quale è necessario puntare anche sui servizi, sul turismo, sulla cultura con le sue grandi manifestazioni come il Rof. Ma noi vogliamo far vivere Pesaro di musica tutto l’anno e per questo abbiamo proposto il protocollo, per creare nuove opportunità anche per i nostri giovani, per far sì che non debbano andare in altri luoghi per divertirsi. Speriamo perciò nel riconoscimento Unesco di ‘Pesaro Città della musica’ per il biennio rossiniano 2016-2018 e nel sostegno di una legge nazionale specifica. Crediamo, infatti, che con la cultura si innalzi il livello di civiltà ma si possa anche creare economia in un territorio che vuole contribuire al cambiamento del Paese, che scommette sempre sulla speranza e non sulla paura”.

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