Il ministro Fedeli inaugura l’anno accademico del Conservatorio Rossini

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PESARO – «Siete un’eccellenza riconosciuta che va sostenuta». Valeria Fedeli inaugura così l’anno accademico del conservatorio. Poi sterza in Comune, nell’ufficio del sindaco, dove Matteo Ricci mette sul tavolo due questioni. La prima è «fare entrare ancora di più Rossini dentro la programmazione 2017 e 2018 di conservatori e licei musicali». Tutti gli istituti coinvolti, spiega il sindaco a Fedeli, «potrebbero concludere l’attività annuale» con concerti ed eventi rossiniani: «Per noi significherebbe moltiplicare le occasioni del 150esimo». Apertura dalla ministra dell’Istruzione, così come sul biennio del Cecchi a Fano. «C’è l’accordo tra le due città, parliamo di sviluppo formativo in un settore strategico. Si eviterebbe la dispersione degli studenti fuori provincia», rileva Ricci, che fa sedere al tavolo l’assessore Samuele Mascarin, il consigliere regionale Renato Claudio Minardi e i dirigenti fanesi. «Seguirò il dossier», commenta al termine dell’incontro. «Vertice estremamente utile e concreto. Ho apprezzato la disponibilità e l’approccio pragmatico della ministra», il commento conclusivo del sindaco. Da registrare anche il confronto di Fedeli sui temi della scuola, nella sala rossa, con la dirigente dell’ufficio provinciale Marcella Tinazzi, i presidi (Riccardo Rossini, Roberto Lisotti, Anna Gennari, Bianca Maria Marrè) e le rappresentanze sindacali.

L’AVVIO – «Per affrontare le sfide globali è necessario interpretare nel modo giusto l’identità, che per noi parte dalla cultura. Nell’epoca in cui gli ideali europei soffrono, la musica è lo strumento universale per veicolare i valori della pace e della convivenza. E anche per non ripiegarsi su se stessi», rimarca Ricci nell’auditorium Pedrotti, dopo gli interventi del presidente del conservatorio Giorgio Girelli, del direttore Ludovico Bramanti e della rappresentanza degli studenti. «Il 2017 – va avanti il sindaco – è un anno particolare, che precede il 150esimo rossiniano. La presenza della ministra è il riconoscimento migliore all’impegno degli insegnanti e degli studenti che hanno scelto Pesaro per il binomio con Rossini e per l’autorevolezza dell’istituto. Che oggi vogliamo rilanciare in ambito formativo». Non solo: «Rossini e la musica, all’interno del filone culturale, possono diventare a tutti gli effetti anche un progetto di sviluppo economico pe la città. Un elemento su cui costruire un pezzo di futuro». Quindi: «Come noto abbiamo lavorato con la senatrice Camilla Fabbri sulla legge speciale per il 150esimo: chiediamo alla ministra che venga approvata al più presto, per agevolare la programmazione. Abbiamo costruito una serie di accordi con i ministeri, ambasciate e istituti italiani di cultura per sviluppare il progetto a più livelli. Grazie all’intesa con il Mibact, tra l’altro, è nata l’idea di scommettere ogni anno sugli ambasciatori del genio italiano nel mondo, in occasione degli anniversari nazionali. Si partirà con Rossini per proseguire con Leonardo, Raffaello, Dante». Aggiunge il sindaco: «Dopo il terremoto, la regione ha bisogno di una spinta in più. I danni sono anche indiretti, sul lato turistico. Rossini diventa anche lo strumento per rilanciare l’immagine complessiva delle Marche. Noi dobbiamo essere conseguenti». Inciso: «In questi giorni c’è un simpatico dibattito sul genere della pianta in piazzale Olivieri. Ma al di là dell’albero, una città che investe sulla musica e sulla bellezza non può avere davanti al conservatorio le auto parcheggiate. Le abbiamo tolte anche nell’area antistante ai Musei Civici e adesso stiamo riqualificando questo luogo, che diventerà sempre più il cuore della città della musica. Anche con la ristrutturazione di Palazzo Ricci».

IL RILANCIO – La ministra raccoglie su legge speciale e programmazione post terremoto: «La mia presenza qui, oggi, è anche a sostegno dei finanziamenti per il 150esimo, che devono arrivare in tempi rapidi e utili. E il patrimonio culturale che ruota attorno a Rossini va rilanciato a maggior ragione in una fase in cui parte della regione soffre per le conseguenza del sisma». Apprezzamento sul «lavoro straordinario fatto dal conservatorio. Anche per questo stiamo affrontando alcuni dei nodi sollevati dai vertici della scuola». Evidenzia Fedeli: «Nella buona scuola abbiamo previsto una delega, trasformata in decreto attuativo, ora al vaglio delle commissioni parlamentari. Che mette al centro l’azione verso la cultura umanistica: puntiamo alla riorganizzazione territoriale dell’insegnamento musicale, con l’integrazione tra conservatori e scuole primarie-secondarie. La sistematizzazione della situazione dell’alta formazione musicale è un impegno vero». La legge di riforma del 1999, secondo la ministra, «prevedeva l’allineamento degli istituti di alta formazione ai parametri dell’autonomia universitaria. Con equiparazione formale e sostanziale dei titoli di studio: purtroppo nei fatti così non è stato. La riforma è incompiuta, dobbiamo accelerare per renderla effettiva». Così «serve una revisione del sistema complessivo Afam, oltre a una rivisitazione della governance degli istituti: ci stiamo già muovendo in questo senso». Sul tema ricorda «il disegno di legge del senatore Claudio Martini, che include la riorganizzazione territoriale ma anche la soluzione della questione degli istituti pareggiati. Oltre alla statizzazione delle cinque accademie storiche, con accordi specifici di programma. Anche il nuovo decreto per il reclutamento è in via di completamento: sarà presentato alle organizzazione sindacali a breve». Sulla didattica: «Sono in fase di conclusione le procedure consuntive per l’emanazione del decreto ministeriale per la ‘messa ad ordinamento’ dei corsi accademici di secondo livello. Già dal 2015 sono state recuperate per l’Afam risorse aggiuntive. Si è passati da 5 a 12 milioni di euro: stanziamenti confermati anche per il futuro. Per la programmazione di attività a lungo termine, la ripartizione è stata effettuata sulla base delle emergenze e delle qualità del servizio». La ministra cita i «fondi specifici per 5 milioni nel 2015 e 10 milioni nel 2016 riconosciuti per gli istituti musicali ex pareggiati. Confidiamo nell’approvazione del ddl Martini per stanziare progressivamente, nell’arco di 3-4 anni, tutti i fondi necessari alla statizzazione delle istituzioni interessate. L’obiettivo è l’armonizzazione del sistema pubblico dell’alta formazione musicale». Per il 2017, inoltre, «sono stati erogati altri 15 milioni per favorire gli acquisti di nuovi strumenti musicali nelle scuole».

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