Il 45enne scampato alla strage, “ho visto dare il colpo di grazia ai feriti”

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“Non ho perso di vista i terroristi. Strisciavo verso l’uscita quando non mi guardavano e facevo finta di essere morto quando guardavano verso di me. Ho visto decine di corpi a terra, erano sparsi in tutta l’arena. La parte più colpita è stata quella centrale ma anche quella laterale dove eravamo noi. Ho visto scene raccapriccianti”. Così Massimiliano Natalucci, il 45enne di Senigallia rimasto coinvolto nell’attacco al Bataclan di Parigi in un’intervista al programma l”Arena’ su Rai 1, collegato dall’ospedale Pompidou. “Eravamo al concerto e all’improvviso per alcuni secondi abbiamo sentito degli spari, come mortaretti. In un primo tempo – ha raccontato Natalucci, che si trovava nel teatro insieme a Laura Appolloni, l’amica senigalliese rimasta ferita a una spalla – pensavamo che facessero parte dello spettacolo. Poi invece abbiamo visto tre o quattro terroristi con volto scoperto e carnagione scura che con le loro mitragliette hanno iniziato a sparare all’impazzata. Sventagliate ad altezza d’uomo con il chiaro obiettivo di fare una strage. Ho visto con i miei occhi sparare a persone a terra ferite che si muovevano e ansimavano”. I terroristi “hanno sparato per 15-20 minuti poi si sono fermati: forse avevano finito le munizioni. Mi ha sorpreso che, nelle due ore in cui siamo rimasti in ostaggio, abbiano chiesto a noi di parlare con la polizia per trattare affinché non entrassero: forse avevano paura di essere uccisi. Parlavano francese ma non posso dire se fossero francesi o di altre parti. Non li ho mai sentiti parlare in arabo. Poi abbiamo sentito un’esplosione e altri spari per pochissimi secondi quando le forze speciali hanno fatto irruzione”.

Massimiliano-natalucci

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